29 maggio 2006

i muratori!

il lavoro del muratore mi piace...
è l'unico forse che a fine giornata vedi materialmente quello che hai fatto e puoi esserne soddisfatto.
L'impiegato no. Quello magari si smazza un sacco ma alla fine del giorno è stanco e non vede che casino per il giorno dopo...
Il contadino deve aspettare mesi per vedere il frutto.
Il muratore a sera ha un metro di muro in più e la schiena abbronzata....

ma santa paletta vi odio! a casa mi svegliate tutte le mattine!
a lavoro muoio di caldo perchè fate casino... e io!! io alla fine della giornata non vedo che casino per il giorno dopo!

26 maggio 2006

voglia di scherzare

ma perchè se uno ha voglia di fare, scherzare, giocare, divertirsi, star su...
c'è sempre uno che si deve paranoizzare?

Voglio sempre cantarePerché è bello vivere E voglio sempre ballare Perché è bello morir d'amore! (questa non c'entra niente ma mi è venuta in mente..)

25 maggio 2006

C'è nessuuunoooo???

Oh! Dove siete finiti? Sono rimasta solo io a farmi le pippe mentali su sto blog? Nonostante la mole di lavoro da smazzare, e ora ne ho davvero tanto, io ci sono sempre... Voi? Possibile che non abbiate più niente da eruttare? Forza!!!
(Ah, Niko? Guarda che l'hai detto: devi venire a farmi la corte prima della festa!)

24 maggio 2006

Catastrofe universitaria

Così si dice su Repubblica...
Mi chiedo se, alcuni anni dopo l'applicazione della Riforma Berlinguer, si possa fare qualcosa per diminuirne le conseguenze negative. Il primo fatto, generalmente riconosciuto, è che il corso minor di tre anni non serve a niente: dopo tre anni, lo studente non sa quasi nulla: non può insegnare nelle medie e nei licei; non gli resta (se ha imparato una lingua) che fare la guida turistica o lavorare in un'agenzia di viaggi, eventualmente aggiungendo ai tre anni universitari un master privato inutile e costoso.
Intanto, il complicato meccanismo di crediti e moduli, che regge l'insegnamento secondo il modello americano, ha dimostrato la propria inefficienza. Gli esami si sono triplicati: il lavoro dello studente è aumentato; salvo che egli impara pochissimo, perché non si può insegnare qualcosa di decoroso su Shakespeare o Petrarca nel corso di poche settimane.


Siamo nelle mani di Fioroni?!?

22 maggio 2006

Rapita!!!

Attenzione!!!
La povera topa Sabi è stata rapita!!!

Trovavasi allegramente a cena sulla terrazza di un ristorantino con spettacolare vista lago. Frattanto che il Tormen, ricercato di fama internazionale, distraeva la sua padroncina a suon di cucchiaiate di panna cotta, l'altrettanto malfamato complice, che qui per questioni di pricacy chiameremo Speck, sequestrava la povera topina indifesa e la imprigionava nell'autovettura del suddetto Tormen.

Siamo in attesa di un'eventuale richiesta di riscatto. Sappiamo che i due malviventi, abituali frequentatori di locali equivoci, sono pericolosi e disposti a tutto. Tutta la comunità di Colà si stringe a cerchio intorno al dolore della famiglia adottiva della Sabi, in queste ore di ansia e trepidazione.

Vi prego, contattateci! Fateci sapere che è viva e sta bene!

21 maggio 2006

La Biga

Antefatto:

Biga: "Guardaaaateee! Làààà! Dentro quella vetrina c'era una giostra cavalli tutta illuminata! Come quella del Gardaland! Làààà!"

Risata genarale.

Biga: "Ma perché quando digo na roba mi no me credì mai???"

Nikola: "Biga, quello l'è un concessionario de macchine..."

Biga: "Ma è veeeeeroooooo!" "Uffa nissuni me crede..."

Robi: "Basta farmi ridere che mi piscio addosso!"

Biga: "Ma era vero..."

Nikola: "C'era anche la marmotta che incartava la cioccolata?"

Robi: "C'era anche un vecchio con la barba bianca vestito di rosso?"

Biga: "Ma era vero..."

Un bacione immenso alla nostra "Cassandra", che domani va a Padova, a cavallo di una nuova avventura.

Pedala!

Inutile arrabbiarsi ancora per la solita ruota bucata, meglio attrezzarsi bene ed essere pronti a tutto. C'è solo da pedalare, c'è da metterci la voglia. E basta. Segno le scadenze sul calendario, un foglio con trenta caselle vuote: oltre non vado, è già abbastanza aleatorio così com'è. Ho questa deformazione mentale che mi porta a rifugiarmi in sogni ad occhi aperti, cerco bellezza e semplicità altrove, senza riuscire a vedere quella che già c'è, qui, davanti a me. Spero sempre che tutto prenda la piega giusta, che arrivi una bella discesa a gonfiarmi la maglietta sulla schiena. Ci sarà la discesa, no?
Sapete che c'è? Sono contenta, nonostante tutto. Contenta perché ci siete (ehi, dico a voi, si!) Sono contenta perché vi voglio bene e perché voi ne volete a me, anche se sono pur sempre una cagacazzi...
E' bello vedere come stiamo tutti pedalando. Ognuno gareggia per sè, su per la propria salita, ma siamo in gruppo, basta girarsi e ci si sorride. Mi piace.

20 maggio 2006

Una storia d'altri tempi

C'era una volta un cavaliere, con tanto di cappa e spada, che trovandosi per caso a passare di là, udendo le grida di una damigella in difficoltà, accorse in suo aiuto (come era solito fare). Arrampicatosi agilissimamente su un grande ciliegio, salvò un'amabile gattina maldestra, riconsegnandola fra le braccia della damigella sorridente.
I due passeggiarono un pò fra i fiori di campo (il cavaliere sempre a sinistra della dama per una questione di galanteria medievale molto complessa che non staremo qui a spiegare) chiacchierando: lui le raccontò della sua indole infinitamente buona, le disse di essere incapace di dire le bugie, le dimostrò di essere un vero cavaliere con le parole e con piccoli ma significativi fatti. Lui spiegò i disagi del suo essere cavaliere, delle sue responsabilità e dei suoi impegni di stato, lei annuì, cercando di capire. Inutile dirvi che soltanto guardandolo negli occhi, così dolci e sinceri, se ne innamorò all'istante.
Tuttavia, ben presto dovettero separarsi e lui ripartì al galoppo, salutandola con un cortese gesto del suo cappello piumato.
Il cavaliere combatteva notte e giorno in terre straniere ma la damigella attendeva con ansia le sue lunghe, romantiche missive, che leggeva alla finestra, guardando oltre i vetri appannati il grande albero spoglio.
I due innamorati si scrivevano parole tenere e profonde. Nonostante fossero lontani, i loro cuori erano ancora abbracciati.
Passarono i giorni, le settimane, i mesi, le stagioni.
La damigella sedeva all'ombra dell'albero, per proteggersi dalla calura d'inizio estate. Attendeva una lettera, un piccione viaggiatore che le consegnasse un bigliettino dell'amato cavaliere... ma niente.
Sapeva che lui non era morto in battaglia, anzi, in tutto il regno si narravano le sue coraggiose gesta, tuttavia lui non le scriveva più, non la pensava più.
Sperava ogni giorno di vederlo tornare da lei, ma ogni sera al tramonto rientrava nella sua stanza sempre più triste.
Questa è la storia, che un finale non ha ancora. O forse, direte voi, è già finita senza che la damigella se ne accorga.
Se vi capiterà quindi di vedere una fanciulla triste seduta sotto ad un albero di ciliegie, allora saprete già del suo cavaliere che non torna e di come passano le stagioni.

19 maggio 2006

Iniziamo?

C'era una volta, sdraiata all'ombra di una foglia di lattuga, con la schiena aderente al lungo gambo di un sedano ed un libro aperto sulle ginocchia, una folletta bionda.
(Troppo naif?)
C'era una volta, in un vicolo cieco e puzzolente, con la schiena appoggiata contro la lamiera di un bidone dell'immondizia ed una bottiglia di rhum in mano, una prostituta tossica bionda.
(Troppo trash?)
C'era una volta, seduta su un sofà in velluto color cremisi nella stanza del castello paterno, una bellissima principessa bionda che sorseggiava una tazza di tè.

In qualche modo dovremmo pur iniziare...

17 maggio 2006

Da Sabi a Rasti

"E di te che saprò? le tue apparenze
han detto quel che vuoi, quel che non sei
credi tu
che dietro a questa assurda
fuga di giorni
ci attenda
il passo delle vere parole?
o che immutati, forse
con un nuovo segreto a mantenere,
ci sorprenda l'addio?"


L. Erba

16 maggio 2006

Raccontare, ma a colori brillanti

Niko, pensavo... Una favola. Una favola per bambini che non hanno voglia di crescere. Inventarsi un mondo fantastico e personaggi immaginari ma verosimili. Un paese dei balocchi nostro. Un'Alice meno ingenua, ma altrettanto visionaria. Ipotizzare un pianeta che abbia una gerarchia inversa di priorità. Non so, qualcosa di concettulamente sovversivo, ma implicitamente... (Mi è piaciuto molto Flatlandia!) Che ne pensi? Tu cosa avevi in mente?

sogni

vivo o nn vivo un sogno?
boh? la notte dormo poco, per cui forse sogno di giorno...
dovrei star calmo lo so... dovrei pensare a come vivere... però in fondo c'ho pensato una vita e alla fine vivo di sogni...
voglio vivere finchè avrò sogni, vivere perchè ho sogni.
si! sognare per vivere forse...
voglio sognare di trovare sempre un lato positivo, e che anche meno per meno fa sempre più.. questo lo so!

15 maggio 2006

"non ho la tua mole di impazienza. mi basta mediocremente vincere le mie battaglie quotidiane nell'illusione che non ci saranno nodi che verranno al pettine solo perchè non ho nemmeno un centimetro di capelli in testa.
è un'illusione che funzione, se vuoi provarla. un po' come essere sansone al contrario."

14 maggio 2006

Amarsi un po'
è come bere
più facile
è respirare.
Basta guardarsi e poi
avvicinarsi un po'
e non lasciarsi mai
impaurire no, no!

Amarsi un po'
è un po' fiorire
aiuta sai
a non morire.
Senza nascondersi
manifestandosi
si può eludere
la solitudine.

Però, però volersi bene no
partecipare
è difficile
quasi come volare.
Ma quanti ostacoli
e sofferenze e poi
sconforti e lacrime
per diventare noi,
veramente noi
uniti
indivisibili
vicini
ma irraggiungibili.

13 maggio 2006

Roditori

Il ratto aveva bisogno di una compagna... Appurato il fatto che la Eli non è proprio il suo tipo...
Rasti il nutrio è il primo vero maschio che mi abbia fatto compagnia davvero durante una notte di burrasca infernale... lo adoro (è stupendo!) però c'ho qualche dubbio sulla sua sessualità: nonostante fossi in completino intimo seducente... non c'ha provato tutta la notte.... forse non gli piaccio abbastanza...
...ho rapidamente provveduto a portare a casa una femmina della sua specie. Ora lei è qui con me, mi guarda silenziosa e schiva con i suoi occhietti speranzosi. Sembra intuire che presto qualcuno degno di lei la renderà molto felice. Almeno tutti noi lo speriamo.
Sabi, l'ho chiamata. Diminutivo di Sabine, dal noto episodio del ratto, per l'appunto.

12 maggio 2006

"Dani California"

Stamattina mentre facevo colazione ascoltanto/guardando mtv la mia attenzione, seppur ai minimi livelli, è saltata dal latte e cereali allo schermo: il video del primo singolo del new album (doppio)dei Red Hot Chili Peppers!!! Beh, dovete vederlo. E' proprio carino. La versione Anthony Kiedis/Marilyn Manson è superfighissima. Ma anche John Frusciante versione Beatles... Guardatelo! Ah, se volete farmi un regalino: "Stadium Arcadium", lo sapete, li colleziono solo originali.

11 maggio 2006

"Non ce la faccio più!"

Oggi mi sento come una Magda verdoniana: esasperata, rinchiusa nel metro quadrato del cesso di un autogrill a succhiare ferocemente sigarette e a sbattere la fronte contro il muro...

10 maggio 2006

Cose infinitesimali

Misurare i respiri ronfanti della mia gatta, quando mi dorme addosso, castigandomi a posizioni da fachiro.

Una collina intera per tavolozza dei verdi e dei gialli dipinti in un campo di colza.

Sentire la grana dell’asfalto nuovo sotto le ruote, scivolare morbidamente avanti, come l’acqua del fiume, col vento nelle orecchie e vedere dietro le palpebre chiuse lo sfarfallare del sole e delle ombre.

Der Himmel uber Berlin

L'angelo Damiel, seduto assieme al suo collega etereo in una spider nella vertina di un concessionario, slega i suoi pensieri e così racconta le meravigliose piccolezze quotidiane degli uomini:
Si, è magnifico vivere di solo spirito e giorno dopo giorno testimoniare alla gente per l’eternità soltanto ciò che è spirituale… ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa…e allora non vorrei più fluttuare così in eterno, vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi questa infinitezza legandomi in qualche modo alla terra, a ogni passo; a ogni colpo di vento.
Vorrei poter dire: “Ora! Ora! E ora!” E non più: “Da sempre”, “In eterno”. Per esempio, non so… sedersi al tavolo da gioco, ed essere salutato, anche solo con un cenno… Ogni volta che noi abbiamo fatto qualcosa era solo per finta (…)
Non che io voglia generare subito un bambino o piantare un albero… ma in fondo sarebbe già qualcosa ritornare a casa dopo un lungo giorno, dar da mangiare al gatto come philippe marlowe… Avere la febbre… Le dita nere per aver letto il giornale… Non entusiasmarsi solo per lo spirito ma finalmente anche per un pranzo, per la linea di una nuca, per un orecchio… Mentire, e spudoratamente! Camminando, sentire che le ossa camminano con te. Supporre magari, invece che sapere sempre tutto. “Ah! Oh! Ahi!” Poterlo dire finalmente, invece di “Si” e “Amen” (…)
E una buona volta sentire com’è togliersi le scarpe sotto al tavolo e così, a piedi scalzi, sgranchirsi le dita dei piedi…

Ci sono altri miliardi di cose infinitesimali per cui vale la pena vivere, come l'odore dolceacido della pelle di un neonato... come le labbra secche per il freddo... come il rumore famigliare di un'auto che arriva sotto casa... la sensazione selvatica che resta in bocca mangiando un frutto troppo acerbo... Davvero miliardi di cose.

09 maggio 2006

o o

non so se è l'esigenza di essere visceralmente sciocca o il compiacimento che potrei provarne a spingermi ad alternarmi all'altra targa.
pari
o
dispari?

Non è adorabile?

Visto che la signorina Sartor tarda esageratamente a fare il suo debutto, ve la presento io, giusto per farvi capire che tipetto è.
Forse è un gesto scorretto, ma capita a fagiuolo, come si suol dire...
Sms testè inviatomi dalla nostra amatissima latitante:

"Dopo essere stata schiaffata in culo ad un rasta per queste due ultime ore di lezione ed aver potuto così indagare 'sul campo' e da vicino-estremamente vicino- l'odore, le fattezze e il putrido sudiciume della sua acconciatura -per non parlare del forte lezzo che emanava il soggetto in sé, un misto di salame all'aglio, kebab fritto e barbone londinese(cioè un misto di benzina e smog stantio)-ho capito che non infilerò mai e poi mai una mia mano in tali protuberanze pelose..."

Rastoni di tutto il veneto, non credetele punto... Anzi, impegnatevi a farla ricredere sulla straordinarietà delle vostre protuberanze!

Come se nulla fosse

Prima ho visto un levriero afghano grigio-violetto che correva fra le altre nuvole... Ma non è questo che volevo dire.

Volevo dire: non capisco i malintesi di superfice. Guardare qualcuno con sospetto o peggio ancora sorridere, ma per circostanze di necessità sociale. Io tento di tuffarmi subito nel profondo delle persone che incontro.
(Sono così, e posso essere solo me stessa: lo scarto di variabilità è ridotto.)
Ma spesso mi ammacco contro inspiegabili ostilità. Difficile stabilire un contatto. Eppure dovrebbe essere così semplice...
Ci sono rimasta male, come un bambino che dal vetro del pulmino della scuola materna sorride e saluta veloce con la manina un passante, che lo guarda e subito distoglie lo sguardo, fissando il marciapiede. Ma perché?

Latitanza

Uhm. La signorina Sartor si fa aspettare... Sono certa che, con la languidità di una primadonna, farà la sua comparsa sbirluccicante (con ai piedi le sue allstars scozzesi) postando qualcosa di sicuramente carnoso e succulento. Nell'attesa gli invitati al ricevimento very chic sorseggiano distrattamente flute di prosecco della valdobbiadene, sorridendo e chiacchierando di nulla. Cincin.

iniziamo una storia che inizia così

dunque dunque carissimi naviganti:
visto che nessuno inizia l'iniziativa, inizierò io ad iniziare...

di che si vuole scrivere??
1) di vita immaginata, di vita vissuta?
2) di storie a colori o di storie in bianco e nero?
3) di mondi reali o di mondi paralleli?
4) della strada o della casa?
5) o di tutto un pò?
6) di un diario o di una diaria?

08 maggio 2006

...

... "Verona è in lutto per i concittadini che hanno perso la vita nelle missioni di pace in Afghanistan e in Iraq, il tenente dell'Esercito Manuel Fiorito e il maresciallo dei Carabinieri Enrico Frassanito"...

Ce l'ho fatta!

Ora le basi per il progetto e viva la revolution!

Daghene!

Dai, ce la puoi fare... Spingi! Spiiingiii!
E' stato un parto difficile. Il nostro ragazzo era un po impedito, si muoveva nell'inesplorato mondo dei bloggers con la leggiadria de 'na roia ne la molonara, ma alla fine, a forza de dai, ce l'ha fatta! Un applauso a Nikola, che da oggi, invece di lavorare, lascerà le sue perle di saggezza montana su Targhe Alterne!

Aspettando Nikola...

Con crescente ostinazione fervono gli ultimi preparativi tecnici (molto molto pidocchiosi) per la realizzazione del nostro zibaldone virtuale. Vedrete, vedrete di cosa saremo capaci...
La notizia di oggi è che sono aumentate le mani che ravaneranno in pasta: dopo attente discussioni, con le gambe sotto a tavoli d'osteria e un certo numero di bicchieri di valpolicella, è stata messa a punto la formazione.
(Avrei potuto dire, semplicemente, aumentano i membri, ma ho cercato di evitare, per non scatenare pericolose reazioni ormonali...)

07 maggio 2006

E' nato!

Che emozione. Eli, che ne pensi? Ora abbiamo un blog tutto nostro!