ottobre

L'ultimo. Ci rimarrei per sempre e lo rivivrei mille volte.

Ho trovato i mattoni rotanti (in via Cantarane): un goccio di vino e due colpetti di astuccio.
Una bacchetta con vibrisse dell'antenata egiziana di Pitri e un paiolo di rame.
Un mantello con le stelle e una sciarpa a righe. Lacci incantati per le scarpe.
Borse ampie per penne d'oca e calamaio.
La pompa per la bici e un lucchettone.

Mi manca solo un gatto degno di Grattastinchi.

batteri2

sono in balia del mare.
euforica guardo le nubi della tempesta avvicinarsi. un attimo dopo ho paura dello sconvolgimento.
finisco in secca dentro ad una rada.
gli asinelli belli puliti e bianchi girano liberi per il paesino bianco, sacri come le vacche indiane.
il fico abbarbicato sulla parete di roccia, sul retro della casa, al limitare dell'aia, ha i frutti maturi, verdi, succosi. il ronzio delle api e dei calabroni ritma il pomeriggio d'estate.
ci spingiamo al largo per una pesca miracolosa. pesci pallidi coi riflessi della madreperla.

i colori. voglio i colori. lo sguardo abbacinato dal sole riflesso dall'acqua. l'acqua trasparente e la chiglia del bargozzo impregnata di molluschi.

poi è via venti settembre.
che odore saprebbe?

batteri

mi mancano i batteri della tua bocca
mi mancano i batteri e non mi baci più
se resto qualche giorno senza scambio di saliva
sto male sto male

Vestale del focolare

Non vedevo l'ora, come Pepe Carvalho, di sedermi a meditare davanti al caminetto acceso.
Me ne frego se siamo ancora in estate e fuori ha già smesso di piovere.
Io voglio l'inverno uggioso padano, la nebbia e le foglie secche.
Voglio il mio caminetto acceso attizzato scoppiettante e la mia gatta goduriosamente acciambellata al calduccio.

NOVE MESI

E' nata.
Anch'io ho partorito la mia creatura.
Ieri la guardavo per la prima volta nelle mie mani e ho pianto.
Davvero.

Sono orgogliosa e indulgente, fiera e gelosa.
Ho partorito con fatica la mia tesi.

E' il secondo passo verso la mia conquista del mondo.