30 settembre 2006

foto e malinconia settembrine


Ieri ho ritirato dal fotografo e poi consegnato gli ingrandimenti per il solito concorso fotografico della festa dei marroni cui non ho mai partecipato.
Un paio di foto, “PUBBLICITA’” e “KENT-HAGNESTA HILL”, le ho postate pure sul blog. Le altre sono figlie della mitica nikon del papà… il famoso primo stipendio di mia madre speso per il suo amore…
Alla bibliotecaria e al solito prof in pensione che mi accolgono in biblioteca sono piaciute… brutto segno! Dicono che non immaginavano questa poesia in me… segno ancor più brutto: sta a dire che sono patetiche!

Ho sempre soltanto accarezzato l’idea di iscrivermi in questi 4-5 anni di mie serie riflessioni sulle mie attitudini e mie capacità e ho sempre incartato la certezza della mia comune e banale visione fotografica con la scusa delle scadenze troppo ravvicinate, sempre dimenticate.
È quello che mi ha sempre fottuto: la mia capacità di comprendere che non ho grandi capacità. Non ho talenti sistematici, perciò non sono talenti.
(a. diceva che ero una ventenne atipica, diversa dalle altre – ma mi chiedo se ne avesse mai conosciuta un’altra dei giorni nostri…- “compresa nei tuoi mezzi”, diceva… )

Come mio padre le cose mi vengono solo quando sono in vena e, come lui, cerco di imparare a scegliere i momenti migliori per accingermi a fare le cose, così ho il 90% di possibilità di non annoiarmi e di riuscire contro il solito 45%... (n.b.: l’85% di umidità!).

So di aver bisogno di sentirmi viva creando qualcosa. Ne ho la certezza. Ho bisogno di staccare il mio lavoro mentale (non proprio le mie seghe mentali: in quelle mi piace crogiolarmi finché non sto completamente male) e usare le dita, le mani, bruciarmi gli occhi ad infilare perline, riempire crune d’ago, impastare biscotti o cernit… più che sporcarmi le dita o vedere colori, mi piace fare cose effettive, pratiche.
Non so se si capisce.
Mi va bene anche realizzare una copertina di cd incollando ritagli di giornale o foto mal riuscite. Mi va benissimo fare segnalibri che non userà mai nessuno. Progettare collane imbarazzanti, ritocchi a gins che diventerebbero ancor più importabili di quanto siano già… collage che diventerebbero borse asimmetriche, berrettini con orecchie o trecce –ultima ossessione invernale: fare un cappellino di lana con le trecce da vichinga!-, scatole di dash schifosissime che non sostituiranno mai un portagioie se non nella mia torbida fantasia a fiori lavanda, passata di pomodoro, confettura di ciliegie, vestiti di tela a righe e gemelli ricci e biondi che rotolano nel fieno profumato…

Quando il fallimento è troppo palese devo ammettere che mi prende lo sconforto e mi lascio cadere nell’inattività incredula e completamente inerziale. E lascio scorrere il tempo sentendo di aver buttato un altro pomeriggio senza aver concluso nulla e soprattutto senza aver studiato. Poi mi metto i gins e la camicia bianca e vado in pizzeria.
Papà invece non cade mai in fallo e riesce sempre a concludere al meglio tutto. Tutto utile, no cazzate da vanitosa come le mie, oltretutto.
Mi chiedo sempre cosa voglia dire somigliargli visto che non andiamo tanto d’accordo.
Ma vorrei davvero somigliargli e imparare a disciplinare le mie possibilità manuali.
Penso che col tempo, imparando ad apprezzare e a valorizzare la somiglianza le cose miglioreranno molto…

Ma gli somiglio davvero?

In fin dei conti non l’ho mai sentito ruttare.

Allora ho buone speranze di imparare tutto “il buono”.



N.B: vi ho postato quelli di cui parlo sempre, quelli cui voglio sempre più bene.
quello all'estrema dx è nicola -bettiol- che a dir la verità conosco poco e non annovero tra i miei amici purtroppo.
l'altro è Gippo, il bocconiano con la voce grossa, sempre iper fashon e iper caro!
le atre sono la maura -sx- qualche ora prima (e parecchie birre prima) dell'aereo per washington. ester invece è quella iena dell'ingegnere aerospaziale che adora i tamarri e da quando studia a padova parla in dialetto!
la foto è di cellulare.

29 settembre 2006

Good Morning

Stamattina sono stata svegliata alle otto e un quarto da musica sparata a palla: mi pareva di avere i subwoofer direttamente sotto il letto e per un lungo minuto, nel rincoglionimento intorpidito dell'alba, ho pensato di essermi addormentata sul dj set durante un rave.
Rigirandomi con indolenza, alla terza traccia di techno ("the sound of future" come dice la Eli) ho aperto definitivamente gli occhi cisposi, ho allungato la mano da sotto il piumone e ho guardato l'ora, stizzita.
Infine, incuriosita dal bordello sono sgusciata fuori dalle coltri e ho aperto la portafinestra che dà sul mondo, con addosso la camicia da notte "the giraffa family" e i capelli impazziti. Con mio sommo disappunto ho appurato, anche senza occhiali, che il vibe proveniva da un furgone wolkswagen anni'60 parcheggiato per traverso davanti al Cambridge. Sulla portiera c'era un graffito con la seguente didascalia: "se fumi mariuana sei un tossicodipendente, se fumi due pacchetti di sigarette al giorno sei solo un fumatore". Nell'abitacolo, vuoto, i tendaggi in tessuto batik multicolor sobbalzavano al ritmo delle casse.
Otto e trenta del mattino.
L'unico avventore del bar beve il suo macchiatone con lo sguardo perplesso.
Scatto una foto all'originale automezzo disturbatore (che non posso postare per mancanza di adeguato supporto tencico) Infine torno dentro grattandomi la testa e mi spalmo di nuovo a letto.
In fondo la musica non è tanto male: da mezz'ora è sempre la stessa, ma va bene, quasi quasi mi mette di buon umore.
Sto per riappisolarmi, nonostante tutto, e sento che il volume si abbassa bruscamente: senza indugiare inforco gli occhiali e contemporaneamente salto fuori dal letto, mi riffaccio al balcone. E lo vedo.
Lui, un cesto di dreadlocks in testa e una lunga barbetta caprina, maglietta del trash deluxe e occhietti neri da mangusta... salta al volante salutando qualcuno col gesto dei surfisti.
Scopro che con la messa in moto del furgone la batteria non ce la fa proprio a sostenere l'impianto del rave ambulante, che perde i colpi e agonizza un po' prima di ritornare a pompare di nuovo. Mentre il mezzo inizia a muoversi, lui mette il braccio fuori dal finestrino, e lì mi vede.
Ci guardiamo per un secondo, con un mezzo sorriso obliquo. Faccio per dire qualcosa ma mi rendo conto che dovrei urlare fortissimo per farmi sentire. Ma è già partito. Torno a letto sentendo la musica pompare in lontananza e penso che sarà già arrivato in piazza Isolo.

28 settembre 2006

Hanno incartato la Torre dei Lamberti

Come da un'idea di Christo, incerdibilmente ora svetta nel suo imballo bianco. Ed è uno spettacolo da mozzare il fiato. Ti redi conto di quanto i tuoi occhi si siano abituati a vedere, senza guardare. Tremendamente senti il vuoto della sua non-presenza.
Anche l'installazione del Ponte Postumio, durante i giorni dei giochi del Tocatì, era di fondo un'intenzione interessante: segnalarne l'essenziale e definitiva assenza, peccato che all'atto pratico il risultato sia stato... beh, un po' ridicolo.
Così incontro Verona ogni giorno nuova, che straripa di personalità e si imbelletta come una signora di mezza età ancora molto piacente. E mi godo il respiro di Piazza Bra, mi fermo a prendere il sole assieme alle pietre dell'Arena e ascolto i bambini che ridono; la babele di turisti; gli zoccoli della cavalla che scarrozza passeggeri meravigliati; gli schiamazzi delle scolaresche in fila davanti la Gran Guardia, per il Mantegna; i campanelli delle biciclette...
Nell'insieme è un brusio rilassante, che mi godo leccando un gelato. Del Patagonia, ovviamente.

24 settembre 2006

Veliste per caso

Qui la Roby sembra una lupa di mare!!
A velisti per caso iè fai un baffo!!



Ma chi è quel bell'uomo che cerca di salire sulla barca con tutte le sue forze?
Sta forse inseguendo la sua amata che è stata rapita dai pirati?
o è stato colpito da un attacco di cacca fulminante?

LIBERTA' D'ANIMO





  1. Che giornata fantastica, la nostra libertà gonfiava le vele delle nostre vite.....

22 settembre 2006

Contraddizioni

Ierisera ascoltavo questo ragazzo romano, col suo cappello stravagante, e mi pareva di guardarlo troppo dentro.
Gli restituivo con gli occhi le emozioni delle sue parole, mentre mi salivano le lacrime. E sono dovuta uscire perchè mi pareva assurdo potersi commuovere per una canzoncina così...

Credo che ripartirò
mi hai detto prima di lasciarmi
un ciondolo e un biglietto
Eh no, non lo dimenticherò
Parigi ha lasciato il suo ricordo più bello
che ora ho dentro
e che danza nella mia mente

Souvenir, puoi chiamarlo così
e tienilo fin quando
non sarò via
Souvenir, non guardarmi così
e aprilo soltanto
quando sarò via
quando andrò via

Credo che ripartirò
tra i mille boulevard
segnavo già la tua distanza
Eh no, non lo dimenticherò
quel sole di Francia
è l'odore più bello che ora ho dentro
E all'alba in quella vineria
coi musicanti che intonavano
un concerto di viole
un brindisi alla nostalgia
prima che mi prendessi le mani
e ora chiudilo il mio segreto

Souvenir, puoi chiamarlo così
e tienilo fin quando
non sarò via
Souvenir, non svegliarmi ora no
voglio viverti fin quando
non sarò via
non andrò via

"Caro Pier,
volevo che sapessi il motivo della mia partenza,
a volte la sincerità è così amara
e lascia per strada le cose più belle
ma io, vedi, amo una donna
e spero di non averti deluso troppo,
tua Melisse"

Souvenir, puoi chiamarlo così
e aprilo soltanto
quando andrò via
quando sarò via
e tienilo fin quando
non sarò via
non andrò via
credo che ripartirò

Pier Cortese.

E' stato bello, credo che investirò 15 euri in un cd.

20 settembre 2006

stiamo parlando di sfiga???

Penso di meritarmi questo angolino fantozziano raccontandovi quello che mi è successo ieri..
lunedì ho chiesto le ferie al mio Direttore, me le ha accordate, ho prenotato il viaggio da fare con tutta la mia famiglia (quindi un bella occasione, tra l'altro nel sud della Spagna che è uno dei miei sogni), martedì chiedo al mio collega se per caso anche lui non avesse chiesto giorni in quel periodo e scopro che aveva preso proprio la stessa settimana....
ci smenerò la metà del viaggio: 550,00 euriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Morale della storia:
non fidarsi mai ma proprio mai dei propri colleghi, ma ripeto mai!!! e poi le cose chiederle tre o quattro volte e vaffanculo se rompi i coglioni!!

19 settembre 2006

Forse non hai nemmeno capito...

io e te non abbiamo più niente da spiegare e da capire.

io e te non abbiamo più niente da spiegare.

io e te non abbiamo più niente.

io e te non abbiamo più.

io e te non abbiamo.

io e te non.

io e.

io...

Entrerà anche quest'episodio nella mia personale Epica della Sfiga, un giorno riuscirò perfino a riderci su. Ma non oggi. E non domani.

12 settembre 2006

veronanews

(ohi? ma non scrivete più sul blog???)

Breve aggiornamento...

Momenti clou della settimana.

1
Letizia, cameriera patita per l'acciaio chirurgico, durante una pausa cicca, roteando le palline conficcate in mezzo alla lingua, distrattamente mi fà:
"...il mio ex aveva tre piercing al pene..."
io deglutisco: "...uhm...figata..."
"...oggi festeggio quattro mesi che sto col mio ragazzo!"
io sorrido: "...uhm...auguri..."
"...e tu ce l'hai il ragazzo?"
la guardo: "NO."

2
Speck: Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Tormen: "Robi, guida tu che non ne ho voglia..."
io: (reduci dalla festa dell'unità sti qua son pieni come due navi...)
Speck: Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Tormen: "Robi! Accosta!"
io: "...???"
Tormen: "... ... ... ... ..."
io: "Tormen, stai male per caso?"
Speck: Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Tormen, vomitando anche la prima comunione: "Deve avermi fatto male quell'aranciata, era froppo fredda!"
io: "..."
Speck: Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz

3
AndVea, espeVto velista della fVaglia di peschieVa:
"Vagazze, sapete come si aVma un asso?"
noi ragazze: "..."
Riccardo, secondo esperto velista della fraglia di peschiera:
"cazzami (...) a prua (...) il grillo (...) il timone (...) virare (...)"
noi ragazze: "..."
La Biga sottovoce a me: "Mi sento una formichina in un mondo di pericolo..."
Giovanni, terzo esperto velista della fraglia di peschiera:
"Ragazze chi vuol provare ad andare a trapezio?"
noi ragazze: "...è pericoloso?"
Lui, con sorriso da Satanasso: "Nooo, ma se non state attente potete morire..."
AndVea, espeVto velista della fVaglia di peschieVa:
"Vobi, dovevi pVopVio andeVe a fumaVe lì in cambusa...?"
io, piccola piccola: "perchè?" (è antisportivo, lo so...)
"PeVchè lì di fianco a te hai una tanica di benzina..."
io: "..."

Venerdì sera siete tutti invitati a cena in birreria bavarese, ottimamente serviti e riveriti da me medesima, vestita da heidi. Per maggiori informazioni contattate la Manu o la Ale.

04 settembre 2006

IKEA SPECIAL TESTERS


Frase del giorno: "...TUTTE QUESTE VITI QUI NON SERVONO, VERO?"


(Grazie ragazzi, siete due tesori!)