29 maggio 2007

Coprifuoco

Da oggi si cambia musica. Anzi, si spegne. Già con il diluvio universale di ieri, quando sono traboccate le fogne, l'esondazione putrida è stata una premonizione di ben peggiori puzze. E infatti... Questo qua oggi se la ride di gusto, coi suoi ributtanti denti gialli. Oggi non ho parole.

28 maggio 2007

uff!


odio questo esame. non più oramai per se stesso, ma perchè mi priva del sano tempo del cazzeggio.
non vedo l'ora che finisca. (e che finisca bene).

voglio che mi rimanga il tempo di innamorarmi prima che inizi l'estate (quella vera, quella che si torna a casa).

25 maggio 2007

Sono fioriti, si sente. Si sente un profumo delizioso, specie la sera. La sera il caldo trapassa i muri. I muri, con mia sorpresa, ospitano raccapriccianti creature nottambule che, con altrettanto raccapriccianti scatti sauri, si cibano alla luce del lampione giallo sul mio muro giallo, mentre io dormo. Dormo senza lenzuola, senza sogni.
I capelli hanno finito di spettinarsi, sono tornati ad essere una feroce criniera felina, da safari sonnambulo su un monopattino. Mi cibo, anch'io, di cibande monotematiche, la mattina mi viene in mano un capo e seguo il filo per tutto il giorno, per tutte le volte che mi ricordo di mangiare. Marmellata di fragole. Pane nero al finocchio. Yoghurt.
(Ieri era la giornata del gelato al croccantino ripieno di amarena, che non mi piace neanche. A colazione e a merenda. Pranzo lo salto sempre, me ne dimentico, è troppo in mezzo alle giornate per prestargli attenzione; la cena invece esula dalle mie monomanie caloriche.) Folate di vento alle spalle. E' sempre bello stare qui, c'è silenzio, solitudine. Il corridoio delle suore ha un odore di bucato umido caldo, di pulito, di candele, di cera per il legno, sà di buono antico.
Immagino di essere nella casa di Praz, come una bambola dentro la sua casa di bambola, felicemente scandita dalle regole della simmetria, della proporzione maniacale del collezionista bambino. Ligie regole bizzarre, ma imprescindibili. Personali dogmi dei quali non dovrai rendere conto mai a nessuno, non come ha fatto lui, eroicamente, che si è palesato, li ha candidamente spiegati uno per uno, passando per un freak. Siamo tutti pazzi. Ognuno a suo modo pedala su un monociclo, su un filo teso tra due punti. In equilibrio giusto quel tanto che basta per salvarsi dall'essere totalmente serio. Vado a fumare, anche se ho la tonsillite. "Parole non dette".

24 maggio 2007

23 maggio 2007

Trasferta

Carissimo Signor Ciunga,

Dato che il Signor Giubbo, tutt'ora trattenuto a Vienna per un corso intensivo di valzer, è impossibilitato a seguire gli interessanti sviluppi del Grand Tour scandinavo che a quanto ho saputo Lei ci sta prontamente organizzando fin nei minimi dettagli, Le comunico con picchi di orgoglio ed abissi di apprensione che è stato delegato a me il compito d intrattenere le relazioni internazionali e di fare da rappresentante della spedizione veronese sui fiordi.
Non avendo la benchè minima idea delle informazioni che voi Ingegneri vi siete scambiati fino a questo momento, per necessità di ordine e pulizia mentale tipicamente femminili, riepilogo i dati a me noti. (...)
Mi corregga se sbaglio. Mi è stato riferito che già al nostro atterraggio saremo accolti da una pittoresca delegazione norvegese in costume tipicoe da un'adeguata accoglienza con danze folkloristiche e un banchetto propiziatorio a base di toast farciti con aringa affumicata, la quale (la delegazione, non l'aringa!) ci condurrà immediatamente verso Nord, alla volta dei fiordi.
Mi conferma?
RingraziandoLa sin d'ora per la calorosa ospitalità, per l'entusiasmo e la disponibilità, la saluto affettuosamente e resto in attesa di Sue eventuali notizie, prorogando di sette giorni la stretta di mano ufficiale.

16 maggio 2007

IN EQUILIBRIO. 2. il mio. l'equilibrio della pornosegretaria.

ogni tanto mi sento in equilibrio. cammino mangio dormo vivo. c'è alternanza di buio e luce. ci sono orologi.
poi succede che mi fermo un attimo, alzo il viso, e vedo che c'è ancora il sole, capisco che c'è.
allora l'equilibrio sfuma e sfioro crisi isteriche.
sfuma il senso dell'attesa si fa largo il senso dell'assenza.

ora sto passeggiando per la strada.
avverto la stoffa della camicetta scaldarsi.
poi abbraccio un'amica e sento il contrasto delle sue dita di ghiaccio sulle spalle.

15 maggio 2007

... che DeMente!!!

"Il suddetto Giubbo nasce in una conceria a Verona il 23-01-79. La sua testa rasata non è sinonimo del colore nero, anzi ama il colore dei papaveri. Ascolta di tutto, dagli Emptyskybombs ai Roger's Window, passando per i Twilight Apricot (quando è dell'umore giusto). Non conoscete i suddetti gruppi? Non preoccupatevi, infatti non esistono, era un bellissimo scherzetto. In realtà neanche Giubbo esiste, è una proiezione mentale della vostra testa creata dal Sistema, giusto per tenervi occupati nel pensare ad altro e non farvi capire quello che sta succedendo."

"Una volta un mio amico mi ha detto: "Esiste una cosa più romantica della tristezza?". Io mi trovai in completo disaccordo con lui. Forse perché lui intendeva la disperazione, dovuta a un avvenimento negativo ed importante, come può essere la fine di un amore. In quel caso ti trovi a ridere, piangere, urlare e dormire nell'arco di un'ora. L'appetito manca, mille pensieri e filosofie ti dilaniano il cervello.
Sì, molto romantico, ma io per tristezza intendo un'altra cosa... La tristezza non ti spacca il cervello con un'onda in piena, ma ti si insinua dentro come un parassita, una sanguisuga che ti succhia piano, piano, piano, la linfa vitale. Non sai da dove è venuta, perché è venuta, QUANDO è venuta e soprattutto non sai se un giorno si stuferà di te e ti abbandonerà. Proprio per questo ultimo motivo tiri fuori la tua carta migliore, caratteristica dell'essere umano in generale: la capacità di adattamento. Impari perciò a conviverci, a riconoscere la sua presenza ed ad accettarla. Niente picchi emotivi, nè alti, nè bassi... Lunghe camminate in cui il pensiero parte da una cosa stupida (un'anta che sbatte) ed arriva a una cosa assurda, passando per tanti chilometri di lidi e divagazioni grigie. La tristezza ti rincoglionisce a voglie, ti fa venire mal di testa, ma mai voglia di urlare, di sfogarti, non ce n'è bisogno.
La tristezza è guardare la strada con le macchine che passano, seduto su un muretto, senza dire "non posso fare questo, devo muovermi, agire, combattere". Non ce n'è bisogno, ti sei adattato. Forse bisogna avere la predisposizione, c'è chi non la passerà mai. La malinconia è un'altra cosa, è un ricordo del passato che ti percuote la testa.La tristezza non ha motivo di essere lì, ma ti fa essere contento che sia arrivata l'ora di andare a dormire, con i tuoi mille fantasmi sotto le coperte.
Intanto il cd dei Piano Magic è finito... Spero un giorno che ve ne andiate dai miei ricordi, spero di dimenticarvi, ma sarà difficile."


09 maggio 2007

O tutto, o niente.

Dai, terribili gli aut aut ai quali ci obbligano questi trentenni immaturi. Eternamente bisognosi di groupie, di ammiratrici annuenti sorridenti, empatiche, emuli. Eternamente leopardianamente insoddisfatti, intrisi di humor melancholicus, grigi. Dentro e fuori. Anche se sfoggiano improbabili felpazze e/o tracolle bislunghe da tardoadolescenti. O no? Sono un po' ridicoli 'sti uomini. Dev'essere il loro periodo critico. La fase critica del calzino bucato. Dell'autocelebrazione passiva. Il riconoscere pigro e sonnolento di essere incapaci di stare da soli. E contemporaneamente il sentire nelle mutande l'insofferenza strisciante ai vincoli ad un'altra mammina, degli orari dei pasti e di altre noiosità. Non lo so di preciso, faccio per dire. Ci sarà una spiegazione per le stronzate che mi tocca sentire. Inettitudine. Come quella della maratona letteriaria di stasera. Povero Zeno, avesse saputo quanti colleghi ha oggi, non si sarebbe sbattuto tanto...

08 maggio 2007

Gatte.

Gatte paranoiche e molto sospettose. Diffidenti. Annusano attentamente l'aria. Occhietti gialli scettici sondano nella penombra dei fatterelli apparentemente più banali. Le trascuratezze, quelle sì, sono importanti. Memoria fotografica di capelli sospetti, registratorini portatili nascosti di un tono di voce un po' così... non so... sei strano oggi, cosa c'è? mi devi dire qualcosa? se ci fosse qualcosa me lo diresti? Così. Un'erosione continua di pensierini maligni che ti intaccano il cervello. Come i tarli del legno, entrano e poi chissà dove vanno a finire, rosicchiando tutto l'interno, cunicoli chilometrici di rosicchiamenti subdoli. Li senti rosicchiare solo la notte, quando ti svegli dopo aver fatto un sogno strano, e hai qualche indefinibile sensazione di opprimente inconsapevolezza. Vorrei almeno la concretezza di un topo al quale fare la posta e dare una intelligente caccia, stanarlo e catturarlo, giocarci sadicamente, sfogare le pulsioni più impronunciabili. Oppure addirittura lasciarlo andare, in un magnifico immenso gesto di megalomania, superba gatta altezzosa. Ma sapere. Scovare il tarlo che mi fa dormire male. Non lo so.
E il paradosso è che ora vado a vedere un film che peggiorerà le cose, lo so.

troppi spriz

Gatti.

Zinzoletto mio, se ci penso riesco a sentire il tuo specifico odore di gatto selvatico (...) Sei il mio gattone rosso tigrato.

Io sono un micione rosso con la benda su un occhio, un dente che spunta fuori e le orecchie mangiucchiate. Ogni notte è una sfida arrivare al mattino tra rottweiler con la bava e gli occhi iniettati di sangue, pantegane mannare fuggite da laboratori, gatti di gang rivali e temibili bikers per i quali la vita (altrui) ha ben poco valore.

Eppure ogni notte sfidi tutte queste terribili mortali insidie per venire a fare l'amore com me, nel mio giardino di rose bianche e gelsomini. Che eroe!

Si zucchero, tu sei la mia baby. Mi raccomando però, Mai e poi mai ti devi allontanare dal tuo giardino di notte. Non oltrepassare il cancello rococò della tua villa, potresti vedere cose che non puoi immaginare. Resta a dormire vicino al caminetto, tra le carezze vellutate di mani umane e i bocconcini di salmone. Resta lì dove il tuo unico problema è dividere tutto quel cibo e quello spazio con due barboncine.

E se dietro a quest'agiata vita da Don Diego si celasse una versione felina femminile di Zorro? Che combatte intestinamente i blasoni aristocraticie la disuguaglianza sociale? Non sottovalutatre la portata delle informazioni politiche che posso recepire mentre l'anellata mano del mio padrone mi accarezza ingara...
Il mio padrone è il monarca assoluto che domina sopra tutti gli altri, che orizzontalmente regna su un terzo del pianeta, imperversando con il suo potere non temporale indiscutibile ed inappellabile. E che io lotto per radere al suolo per sempre!


Quindi tutto sto casino per detronizzare il tuo padrone? Non basta graffiarlo alla carotide di notte? Ma poi chi ti da il salmone? E' l'eterna lotta tra i princìpi morali e gli interessi personali...

Tutt'altro. Non mi interessa affatto del salmone. Sono pronta a morire per la mia causa. Non sottovalutare la portata mondiale del suo giogo morale! Non basta detronizzare il mio padrone, Bisogna distruggerne l'Istituzione agendo dall'interno, minando le basi culturali della sua autorità terrena!

Brigate feline. Contro il potere di uomnini e dobbermann. Gli artigli della vendetta si aggirano all'ombra dei cassonetti, con la notte come alleata.

07 maggio 2007

anche con de andrè

ricordi? fiorivan le viole e le mie parole: non ci lasceremo mai mai mai.
poi è arrivata l'estate e arso ogni colore, ceneri di tempesta.

mi chiedi se ti penso: quando ascolto fossati.

04 maggio 2007

Piove II

Cerchi riparo
fraterno conforto
tendi le braccia allo specchio
ti muovi a stento e con sguardo
severo
biascichi un malinconico Modugno
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio
mia dolce bambina
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio
di un feroce addio
ma sono lacrime
mentre piove
piove (sono lacrime)
mentre piove
piove (sono lacrime)
mentre piove

C. Consoli, 2001

Piove

Mille violini suonati dal vento
Tutti i colori dell'arcobaleno
Vanno a fermare una pioggia d'argento
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, ciao, bambina, un bacio ancora
E poi per sempre ti perderò
Come una fiaba, l'amore passa:
C'era una volta poi non c'è più

Cos'è che trema sul tuo visino
È pioggia o pianto dimmi cos'è
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

Ciao, bambina!
Ti voglio bene da morire!
Ciao! Ciao!

Ciao, ciao, bambina, non ti voltare
Non posso dirti rimani ancor
Vorrei trovare parole nuove
Ma piove, piove sul nostro amor

D. Modugno, 1959.

02 maggio 2007

A CI GHE!

Pollution.



La portata di un condotto
è il volume liquido
che passa in una sua sezione
nell'unità di tempo:
e si ottiene moltiplicando
la sezione perpendicolare
per la velocità che avrai del liquido.
A regime permanente
la portata è costante
attraverso una sezione del condotto.
Atomi dell'idrogeno
campi elettrici ioni-isofoto
radio litio-atomico
gas magnetico.
Ti sei mai chiesto quale funzione hai?



Franco Battiato.