27 aprile 2007

Sogni

Sono in un centro commerciale, giro su una giostra a cavalli, dove i pennacchi dei cavalli sono quei puimini sintetici per spolverare. Il mio cavallo è troppo piccolo e mi ritrovo a dondolare sola in un parco di notte ed un gatto bianco e nero mi dice: "Vai all'IN's, anche se hai il torcicollo!"

25 aprile 2007

profumambienti (porte)

la mia pelle che si cuoce al sole. il vapore dell’erba stesa sul prato. il caldo affondando il viso nella pancia del gatto che ha dormito molto. la svezia di quando apro il cassetto destro della scrivania di casa. il vaso del riso appena stappato. la benzina con piombo. l’accendifuoco. la cannella in canna. il letto fatto con lenzuola appena stirate. la buccia d’arancia che si abbrustolisce sulla stufa. la pioggia tardoprimaverile. il portico quando riempio la cesta di legna nei pomeriggi di un velo di pioggia. le pareti della doccia dopo che qualcuno se l’è appena fatta. ilbraccialettoimpregnatodelmioprofumo. indice e medio sinistri, dopo tante sigarette. il sottobosco bagnato. la rugiada che si asciuga.

23 aprile 2007

luce gialla, interni invernali veronesi





Come nei pomeriggi... Aspettando l'estate




L'allegrezza del vento fuga i cattivi pensieri
mentre ogni ombra fugge via le giornate si accorciano

La sera i fuochi inondano i dintorni di luce

La tristezza non prevale su me
col canto la tengo lontana
le giornate si allungano
sto aspettando l'estate

Anche se non ci sei tu sei sempre con me
per antiche abitudini
perchè ti rivedrò dovunque tu sia

Aspettando l'estate all'ombra dell'ultimo sole
sospeso tra due alberi a immaginare
l'estasi dei momenti d'ozio
voglio riscoprire aspettando l'estate

Anche se non ci sei tu sei sempre con me
e sono ancora sicuro che io ti rivedrò
dovunque tu sia

20 aprile 2007

smerdacchiata da manine sozzine

...pensa la Robi.

prima giornata di Mondadori Junior Festival.
lunch box dell'argenta: pieno di schifezze da distributore che ho appena ridistribuito qui in collegio.

come si fa a capire di che colore si è?

mi sono innamorata di un bambino. (si può?)
Pietro. aveva la testa grande grande e tra quelli del gruppo delle 17.30 era l'unico ad ascoltarmi blaterare sulle uova spesse, sul nido e sul lambeosauro (c'ho messo un po' a capire come mai avessero scelto proprio questo per il cartellone illustrativo.. mi imbarazzava poi anche una delle due spiegazioni scientifiche della strana cresta, quella del richiamo sessuale. l'altra la spiegava cava e in funzione di un suono particolare.. e qui mi imbarazzavo a trovare un sinonimo di cavo comprensibile a bimbi di 6 anni. poi ho scoperto vuoto e mi sono chiesta se hanno già il concetto di vuoto e di passaggio dell'aria.. un sacco di teghe, insomma. comunque non capivo nemmeno il nome.. che razza di nome è? prima ho pensato alla lambda -reminescenze del liceo che probabilmente non c'azzeccano affatto- e poi ho pensato alla lambada e ho capito).
<dimenticavo che uno dei bimbi alla spiegazione del richiamo per le femmine mi ha prontamente risposto: allora ne voglio uno anch'io! -IIIelementare->

aveva una mglietta grigia e degli occhi mesti.
stupendo.

sono poco comunicativa coi bimbi. se ne hai tanti si intrattengono tra loro, ma se te ne resta uno..
era pure poco loquace.
mi sono concessa di sedermi con lui e disegnare con lui.
abbiamo disegnato uno sfondo, poi tagliato degli animalacci e ci abbiamo applicato ali e creste di carta crespa. alla fine l'abbiamo incollato sul nostro sfondo.
non aveva particolari doti artistiche.
mi ha colpito il suo estremo rispetto, quasi la sua responsabilità adulta.
tommaso, suo fratello, biondo, era già più vivace. il terzo dormiva nel passeggino.

ho conosciuto anche un Galante.
già col nasino all'insù pronto per la puzza dei vent'anni.
già nobilmente magnanimo nel concedere annoiato i giochi.
già consapevole di tutto, già uomo di mondo a sei anni.

così.
ho difficoltà a salire le scale.
mi sento un fossile nella sabbia.

domani DAS!

PS: porterò un mio disegnino a tutti quelli che lasciano un commentino!

19 aprile 2007

cece

cece sa di umido, di carbone.
cece è una di quelle città di dickens.
cece è un dubliner che vive in quelle assurde case a schiera tutte uguali, mattone rosso per mattone rosso.
affoga nella melma di nebbia e carbone bruciato.
è un odore giovane e immaturo, come quella prima rivoluzione industriale.
forse è un bambino che lavora 17 ore al giorno e torna a casa appiccicaticcio e fuliginoso.
non porta nemmeno le scarpe.

il buio fresco del fienile a fuoco

le persone hanno gli odori più disparati.
non è loro l'odore che sento.
è un odore visivo-emozionale.

n!coguru ad esempio è un fienile d'estate.
quell'odore del fieno già vecchio, del fieno del raccolto dell'anno scorso che non è ancora stato dato alle vacche.
quel fieno quasi rifiorisce nel caldo dei meriggi bianchi che friniscono le cicale.

risveglio

Siero si è trovato una donna.
la nostra reciproca castità è finita.

mi ha deluso averlo "sgamato" come si sgama un moroso che ti tradisce. mi ha deluso che non me l'ha detto.

credevo che mi avrebbe sconvolta di più.
invece non sento nulla: quasi sono delusa di non sanguinare.
ma è normale: sono concentrata su altro, su altri aspetti del nostro tiro alla fune.
sono settimane che mi focalizzo sul nostro rapporto e cerco di capirlo, cerco di capire cosa c'è, cos'è, come farlo finire.
sono settimane che mi tengo alla larga per non avere responsabilità.

ieri sera non ha capito che è il nostro rapporto che non mi soddisfa, che non funziona più come una volta, indipendentemente dalla donna.
non so se si è ricordato quella litigata fatta al telefono un paio di venerdì fa.

so che ogni amicizia è diversa, che ogni amico è un rapporto nuovo non solo come relazione con particolare singolo, ma in quanto relazione di due singoli dinamici, in e-voluzione.
ne abbiamo parlato spesso e sappiamo che la componente essenziale del nostro stare assieme è la frequentazione assidua.
io non c'ho voluto credere, ho voluto fare la prova, vedere coi miei occhi.
è vero.

ma allora cos'era la storia che senza di me non riuscivi a stare?
cos'era la paranoia del "sei tu che mi dai l'energia per sfangarla"?

il nostro equilibrio era così. io davo e tu eri felice di assorbire. ora cosa c'è? io sto meglio e, paradossalmente, dono meno. dev'essere questo.
quando avevo poco, ero logorata, davo anche il fondo del barile.
ora forse sono io che ho la necessità di assorbire.
e tu non mi trasmetti nulla.
forse rifiuti anche quel poco che provo a trasferirti.

forse ci siamo solo raccontati frottole per un po'.
è vero: siamo tornati estranei e sono bastate poche settimane di distanza, nemmeno lontananza.
Robi dice: "troppa amicizia. un amore sempre imperfetto, senza spiegabili correzioni".

forse è così.
mi spiace aver messo alla prova tutto, aver voluto provare.
ha ragione mamma quando dice che sono avventata.

però il tuo "posso essere tuo amico e non fregarmene un cazzo di quello che fai" nonmi piace.
è vero che può non fregartene di quello che faccio, ma di come sto e cosa sento sì, però.
mi basta solo una sfumatura-una parola in un discorso per sapere come stai.
sapere che inizi il tirocinio coi tossici a metà maggio è sapere cosa fai.
se me lo dici sorridendo so che ne sei entusiasta. se lo dici distratto so che non ti importa. se lo dici cupamente so che un poco ti inquieta.
può non fregarmene del tuo tirocinio. ma di cosa senti tu sì.

però se ti penso, anche adesso dopo questo post un po' amaro, vedo violette che fioriscono sui prati, ribes che si fanno rossi al sole, pascoli montani che ondeggiano, pietre sclaciate da scarponi che scivolano da un sentiero bianco e assolato, una bandana rossa e una cicatrice su un ginocchio abbronzato.
sei sole, sei estate. ma estate fresca e profumata, di montagna.
non una noiosa estate piatta e senza odori.

12 aprile 2007

silenzi e "bagaglio" a mano

eccomi, dopo una lunga pausa. spesso sentivo il bisogno smodato di vomitare delle cose qui, ma... disguidi orari lavoro nonhotempo
eccetera. comunque, rieccomi.

oggi un felino spelacchiato mi ha chiesto come sto, io c'ho pensato e ho risposto che sto mediamente benino, con picchi di malissimo e picchi di benissimo, quindi fa media con un sei meno meno, solo perchè voglio essere magnanima con me stessa.

delle cose bellissime qualcuna già la sappiamo tutti. la ale ha un sorriso misterioso come la gioconda, mentre andrea le taglia la bistecca nel piatto lei si lascia fotografare pazientemente. la vedi che è già mamma. ha qualcosa. una serenità, un'energia sconosciuta. ecco. è bello guardarla e sentirsi vicini a tanta dolcezza.

lunedì mi è piaciuto. i conci di marmo bianchissimi, tantissimo sole, dover strizzare gli occhi per vederci. non c'è stato chiasso, c'era spazio per tutti, per stare assieme e stare da soli. c'era il lago, lì davanti, come un limbo praticabile. ma non volevo andarmene.

poi ho fatto strani incontri. il tipo della stazione, ovviamente. e altri personaggi inaspettati. sono stata bene, ho sentito di stare bene con me, di essere contenta di me, nonostante tutto il seguito.

e mi sento così anche oggi, sempre nonostante tutto. se penso solo a me, a singole unità a tenuta stagna, sto bene.

stamattina alle ore sei e quaranta, stavo proprio bene. anche alle ore nove. e anche alle ore dodici e dieci. e anche alle ore quindici stavo bene. se anche stasera intorno alle ore ventidue e quindici starò discretamente, allora potrò forse convenire che oggi è stata una giornata mediamente positiva, d'altro canto c'è il sole ed ho steso i panni, come potrebbe essere altrimenti?

11 aprile 2007

irlanda.


irlanda. a ci ghe?!?


irlanda. i maschi.


il picnic (e chi l'avrebbe mai detto che quest'anno mi avrebbero magnanimamente ammessa?)

che pasquetta assurda.
coi sogni confusi la notte.

ho dimenticato l'ingenuità sul cuscino e rammentato le lezioni freudiano-junghiane di tale loris righetto.

mi sono sognata un po' prostituta un po' ruffiana. più ruffiana che prostituta.
una grande città, Barcellona, due piazze attigue e un funerale. ero la tassista. ruffiana.

l'altro giorno nicola mi consigliava di mettermici, per guadagnare bene quest'estate.. è che mi tocca lavorare la sera.. allora fai la puttana di giorno..
una donna dietro le tende di chiffon. una donna che scosta le tende di chiffon. il trucco le affina gli occhi, sono felini.

avrebbe potuto lusingarmi un'ammissione tanto peccaminosa, da film di antenna tre.
ma ho conosciuto i retroscena da Pàmela e mi è rimasto solo lo squallore.

però la scena, le scene, il cane che scodinzola in giro, le amiche che mi mettono sotto torchio, il mio mal di testa, una curva per graziadidio.. dai, di quelle, Robi, ridiamo!

07 aprile 2007

pecorelle e papà (buonapasqua!)


immagino il tuo volto, il mattino, chiuso nella luce inferriata di un finestrone a quadro svedese.

mi sembra di conoscerti da una vita.
ti guardo: magro. la giacca ti cade sulle spalle come su un appendino sfitto.
so che non si dice, ma le tue spalle mi sanno di appartamento vuoto di donna.

di te ci si può innamorare in un attimo. la seconda volta che ti si vede, però.
ci si innamora di te come di un cucciolo solo, che si crede senza padrone (che sia il cucciolo o io a crederti senza padrone).

poi guardi altrove mentre parli. storni lo sguardo. chiudi le palpebre a raccogliere immagini da tradurre in parole.

sono pazza a scrivere di te.

un altro special k.
sei un gusto nuovo, mai sentito. eccellente.
mi sembra che sia una vita che non mi ubriaco così, senza quasi un goccio d'alcol.
ebbra.

pazza a scrivere di te: non ho ancora capito che gusto sei.

probabilmente sai di polvere anche tu, come tutte le altre delusioni.

però, per ora, non so.
so che dovrò riporti nel vano più che stipato degli uomini che non ho avuto mai.

sono pazza a scrivere di te: avrei dovuto evitarlo almeno per scaramanzia.

A mARGO'

NON SO COSA DIRE DELL'ABISSO NERO. A ME NON PIACE GUARDARLO.
LO VEDO, SO CHE C'E', COME IL NULLA DELLA STORIA INFINITA. SE LO GUARDI TI ATTRAE VERSO DI LUI E CI SONO GIORNI CHE HO TROPPA PAURA DI NON ESSERE CAPACE DI RESISTERGLI, ALLORA LO IGNORO.

NON E' CHE LA GENTE NON RISPONDE PERCHE' NON SEI BELLO E INTERESSANTE. LA GENTE NON RISPONDE PERCHE' E' CONCENTRATA SU TROPPE COSE E TROPPO A FONDO E SOPRATTUTTO, SPESSO, E' CONCENTRATA SU SE STESSA.
SONO BANALI I BELLI& BUONI. IO NON LI SOPPORTO. NON COMUNICANO UN CAZZO PERCHE' NON SENTI UNA GOCCIA DI CRISI NELLA LORO VOCE... E LE PROVE DELLA CRISI, COME LE LINEE DI CRESCITA DELL'ALBERO, SI CONSERVANO ANCHE DOPO CHE NEI HAI FATTO UN BEL SOFFITTO PERLINATO DA FOTO SU "CASAVIVA".
QUELLI Sì CHE SONO BELLI.

TI PREGO NON ESSERE POLEMICA CON LA BUONA PASQUA. LA SI AUGURA PERCHE' C'E' CHI CI CREDE. E CHI CI CREDE ADESSO SECONDO ME E' UN GRANDE PERCHE' A ME SEMBRA DAVVERO TUTTO ALIENO E IMPOSSIBILE.

PASSATI LE VACANZE BUONE, ALLORA, SE NON LA PASQUA.
VEDI UN PO' DI GENTE VIVA, CHE TRA OSPEDALI E MONOLOCALE E COLLEGIO MI SA CHE TU NON HAI VISTO UN SOFFIO DI VITA INCONDIZIONATA, SPENSIERATA E SCONCENTRATA DA SE STESSA IN QUESTI MESI.

GUARDA FUORI CHE BELLO IL SOLE CHE GIA' SCALDA.
L'ERBA TAGLIATA E LA SEGATURA DELLA LEGNA APPENA SEGATA.
IL LAVORO FISICO E IL SUDORE.

E' BELLO SOPRATTUTTO AVERE SONNO QUANDO SI E' STANCHI: NON DORMIRE PER LA NOIA.

02 aprile 2007

una grande notizia

sabato sera, indaffarato e in costante ritardo per andare a lavorare, preso con il bancomat ed il vento che mi lancia i fogli da 20 euro per garda mi squilla il tel...
045759....
ecco, sarà Diego del ristorante, che mi ricorda che son in ritardo...(NB: dovevo ancora passare dal lido a prestare l'ampli ad amico)
invece, una dolce voce mi saluta.. la ALE!
bene, passati 30 secondi per recuperare un tono adatto a lei e non a giustificare un ritardo, mi fa:
devo dirti una cosa: .........
la cosa ormai la sapremo tutti...
non so se sono riuscito a trasmettere la mia gioia, non credo...
mi son fatto garda-peschiera cantando, ridendo, mandando sms a marghe, e a manu perchè a qualcuno dovevo dirlo (alla manu ho solo detto che doveva aspettare una gran notizia!)
beh...
ora aspetto per vedermi questa vita che verrà,
l'aspetto perchè sarà bellissimo e in qualche modo è come diventassimo tutti un pò zii...
l'abbraccio più forte del mondo... e l'augurio più bello alla ns ale!