29 agosto 2007

LEIDEN UNO (ovvero: Dalla prima lettera...)

Dunque.
Mi accingo a scrivere il mio primo resoconto.. sì proprio come quelli di Ester da Torino (terminati al secondo numero senza nemmeno una edizione speciale).. oppure come quelli di Giacomo che più che scrivere ci girava le mail dei suoi amici!
Allora io so già che scriverò il primo. Il secondo mi verrà meno facile. Al terzo butterò giú due righette. Il quarto non ci sarà: avrò gettato la spugna!

Bene. Scrivo alle 1.24.
Otto ore, nove minuti, svariati secondi, deboli svarioni.

Del coinqui parlerò più tardi. Lo studio a fondo. Nel giro delle otto ore di osservazione ha perso un sacco della sicurezza e dell'esperienza che gli ho generosamente attribuito affascinata dalla passeggiata tra i canali e il rischio di scavezzarsi una caviglia moltiplicato per tutti i sassi del marciapiede.

È così tardi perché uno degli italianichetti (italiani amichetti) suoi amici ha pensato bene di passarlo a trovare. Sul più bello che dice che se ne va e io gongolo questo si guarda intorno e gli cadono gli occhi su una di quelle melense foto di gattini che ha la tipa e gli vien voglia di fare una partita a scacchi!
Per fortuna non mi sembrano troppo ferrati e mi auguro che smettano presto- a meno che non trovino il tasto per tornare indietro di una mossa!

La stanza in cui siamo in questi pochi giorni è stupenda. Ci metterei la firma.
Casa di tutti olandesi. Simpatici e aperti (stranamente dicono gli italianichetti). Ovviamente io ho cercato di intrallazzarmi subito uno studente lavoratore con camicia di nota marca statunitense, gins, clark's ma Gianluca che è molto più intrallazzane di me per supposta natura genetica mi ha suggerito davvero di intrallazzare perché obiettivamente saremo senza casa a breve e io devo trovarmi un tetto.
Comunque.. Bagno-doccia-lavandino tutti separati con porte resistenti; cucina microscopica e sporchetta, camera grande. Un letto un divano una nicchia caminetto (ora mio armadio)due specchi dell'ikea una tv e un videoreg una libreria-guardaroba scrivania con pc (e un monitor sotto) due grandi finestre.

L'olanda poi è stupenda.
Scesa dall'aereo e salita al volo sul secondo treno (mi sono persa il primo, l'intercity, per un battito di ciglia così mi sono accontentata di uno Stoptrain, cioè un regionale di merda: iperpuntuale e non troppo sporco. Robe da non credere. Offende i nostri standard!) mi si è aperta attorno la campagna olandese. E il cielo olandese.
Le nuvole corrono corrono. Si spostano e cambiano forma. Si allineano e si disperdono. Sono bianche e nere di pioggia. Sono distese sopra la città. Non lo sono affatto.

Altra tessera.
I bagni dell'aeroporto. La parete delle strutture in plasticone e acciaio che dividono i wc è ricoperta da enormi fotografie di tulipani. Distesi di tulipani blu gialli e rossi.
E mentre aspetti l'ultima gocciolina col sedere alzato e il terrore che ti fottano il carrello con lo zaino appena fuori la porta.. ti guardi questo eden pazzesco, da innamorarsi. -nessuno crederà che tu l'abbia visto-.
Ufo.

Ah - spiacente per le teorie linguistiche all'avanguardia di Giacomo poloni - non si capisce niente di quello che dicono. Quello che scrivono è giá piú facile.

Comunque ero partita con la casa per dire del gatto. Parlando della casa mi sono venute in mente le mie prime impressioni dal treno e la mancanza del profilo delle montagne, ora mentre sorrido e penso a sandrini mi vien in mente che vorrei raccontare del supermercato coloratissimo e non vorrei dimenticarmi di scrivere di qualcosa che ho appena rimosso.. a no: domani all'una al plexus. Vado a fare un esperimento psicologico per Cristiano, che è quello degli scacchi stramagro dichiaratosi comunista e pankabbestia (tranquilli: gins della carhart e felpa con bandierone finlandese - ne - anca sto giro in medo ai fioi, cazzo!) che grazie a dio ha levato le ancore mezzora fa.

Ahhh. Posso riprendere fiato e ricominciare i racconti.

Sto farcendo bene bene questa mia perché so che ne scriverò poche altre e sento che ho proprio voglia di scrivere.

.

Bene. Non mi ricordo più all'interno di quale delle mie parentesi mi sono smarrita.

E che strano non pensare per la prima volta che tra una settimana ho l'aereo! Non è pazzesco? Non devo avere fretta. Non scappa e non scappo: me la godo tutta. Sette giorni su sette. Cinque su cinque più il week end!
Andrò al supermercato: imparerò a distinguere i mille tipi di latte ed eviterò quello troppo probiotico; sceglierò con cura vinaccio italiano prelibatissimo (da noi si trova lo stesso al discount) che a detta del mio amico rossiccio con le clark's sa da blackberry (insomma: el liga a bocca); eviterò anche solo il profumo del banco del pane speziato; aggirerò con circospezione quello dei donuts e creme e glasse varie; farò confronti sugli ortaggi del mercato e quelli del supermerk che a detta di cristiano sono 'acqua' ( la serie completa è: il sale non sala, l'acqua non bolle, la pasta s'attacca, il sugo è penoso, gli ortaggi so aqua)
Figata!

Leiden è bella soprattutto perché come l'Olanda intera ha lo stile nordico burroso, color mattone scuro scuro ma non per la fuliggine di Dublino, con i tetti a scalini per i folletti e soprattutto.. le case con le vetrine sulle strade!
Ma non hanno ancora imparato a confezionare delle tende?!
Bellobello. Io mi faccio i cazzi di tutti.

Direte che sono la solita iena. È anche spiandolo che si conosce bene il nemico (vi ricordate che su mila e shiro si guardano sempre le partite delle squadre avversarie?!).. e io già so che guardano la tv in inglese coi sottotitoli olandesi.
Ecco.
Basta adesso sono finita.


Concludo la prima puntata con un attacco di depressione mattutina: non trovo casa. (e ho giá la lista della spesa pronta: canovacci, carta igienica, lunch box). Aiuto. La casa in cui siamo ora sarebbe davvero perfetta. E le scale sono cosí ripide - tanto ripide - mmh
E il gatto è stupendo.

Comincio seriamente a preoccuparmi.

Gianluca dice che alle giornate introduttive per gli erasmus troveró magari una dritta e un letto. Speron ben.

Mo` vado in cerca di un parco o di un canale e mi mangio il pranzetto prima di andare a farmi scannerizzare il cervello: bello come primo giorno, no?
baci

(Elisa aka il Panda)