26 novembre 2008

treno per Bankok

questa ve la devo raccontare perché é meravigliosa. ma non ora, che non c'è tempo. stanotte forse.

25 novembre 2008

oggi minestrina col broncio

è stato bello ieri, faceva davvero un po' cenone di natale a casa della nonna. e la nonna ero io. ancora acciaccata e stravolta, vittima di una fatale miscela di spritz casereccio e paracetamolo. oggi minestrina, perché non c'ho più l'età nè il fisico per gli strapazzi; perché aleggia una stronza sensazione di malessere, di tristezza immotivata, mestruale; perché avrei bisogno di coccole; perché faccio sempre brutti sogni e mi sveglio e sono sola; perché nonostante stia globalmente bene, mi sento piagnucolosa e frignosa, mocciosa.
avrei in tasca e sotto il cappello una sequela lunga lunga di lamentele oggi, speriamo che passi. è vero, sono una bambina viziata e non c'è nessuno che mi vizia.

20 novembre 2008

02 novembre 2008

per chi suona il campanellino

Ci sono dei clichè...
stamattina mi sono sorpresa a interpretare alla perfezione il ruolo della trentenne single.
Caricavo la lavatrice coi neri, ho messo la pallina di detersivo liquido e prima di chiudere l'oblò mi sono fermata a riflettere se c'erano in giro per casa altri neri. tutto nasce dal fatto che poi è una sbatta aggiungere qualcosa, devi stoppare il lavaggio, sperare che il livello dellacqua sia ancora basso, aspettare due infiniti minuti prima che lo sportello si riapra e aggiungere il calzino a righe che hai perso per strada, una noia mortale. allora faccio mente locale, strizzando gli occhi cisposi. poi m'illunino e mi tolgo pantaloni, reggiseno e calzette: ecco cosa mancava.
Avvio il lavaggio soddisfatta. Poi realizzo che potrei essere già incastrata nel target di certi spot televisivi, io che la tv nemmeno ce l'ho.
A volte mi sento strettamente limitata nei miei mezzi, che sono spesso malfunzionanti.
Mi è mancato il coraggio, oggi sono il risultato di tante scelte codarde e comode. Di estremi rimedi.
Oggi compilo form di banche, consapevole di prostituirmi alle necessità della vita adulta; un tempo sbandieravo la mia opposizione all'omologazione. Oggi resto in silenzio, soverchiata dall'esigenza di ridimensionare gli ideali, davanti all'estrema brutale praticità del vivere.
Vorrei salvare delle briciole di me da questa mutazione, che arriverà, necessaria e sgradita, come un dente da latte che si stacca (senza nessun topolino notturno).
Rileggo il mio percorso e non trovo il punto esattoin cui mi è successo di contrarre la sindrome di Peter Pan, ma ce l'ho, me la sento nelle ossa e lo si vede. Lo leggo nella commiserazione di chi si augura per me che io riesca a ingranare la marcia giusta e a recuperare il tempo perso e fare tutte quelle cose che si dovrebbero fare o si dovrebbero aver già fatte alla mia età.
Mi gratto via quegli sguardi con noncuranza, ma il fastidio resta forte. Lo sento svegliarmi di soprassalto la notte e mi riaddormento in colpa, perchè ho già dormito troppo.
Ecco, mi sento così. Se fossi a scuola direbbero che ho le capacità ma non mi applico. Mai l'hanno detto a scuola, lo direbbero ora, che sono grandicella ma non vorrei esserlo, che sorrido quando mi danno molti anni di meno perchè sono ancora sull'isola che non c'è.