31 gennaio 2007

Ah... i rettili!

"...E sposati un varano nano allora... Addio."
"Certo che me lo sposo! Lui sì che mi dà dei limoni con affondi profondi, mica come la tua linguetta corta e tozza. Tzè."
"... ..."

Cose Molto Cattive

Dico.
Ma voi lo sapevate che avevo una gemella siamese attaccata al culo?
Io no, cazzo. Mica me n'ero accorta prima di sabato.
Lo so, lo so, sono incazzata nera e sballino di fuori, ma queste cose non le sopporto più.

"e non ti sembrava il caso di dirmi che andavate e negrar e magari vale lo stesso anche per ieri... beh me ne farò una ragione."

Ma siamo impazziti?
Mica lo sapevo che dovevo puntualmente comunicare in tempo reale le mie coordinate geospaziali. A saperlo mi ficco un trasmettitore satellitare su per il culo, così è tutto più comodo. E rendo costantemente conto a te di dove sono, con chi sono e di cosa sto facendo.
Ma no, non andrebbe bene lo stesso, suppongo. Devi esserci solo tu per me, nessun'altro.

E non me ne frega un emerito cazzo se "ho avuto una giornata... si è allagata la banca, una ha avuto una mezza crisi epilettica, non mi hanno fatto pagari il bollo e domani vado a milano..."

E cosa significa? Che la tua lunga sfilza di giornatacce giustifica bellamente il fatto che puoi trattarmi così? Sei di cattivo umore e te la prendi con me, perchè non sto lì con te, ad annuire e tenerti la manina mentre tu inveisci contro il resto del mondo? Non c'è nessuno che ti vada bene, nessuno, nemmeno io, ora. Perchè non sono con te. Perchè tradisco te, la tua esclusività, ed esco con degli amici senza dirtelo!!!

tu: "Per me non avevi tempo oggi, per la Eli si..."
io: "Ma è salita un attimo e le ho fatto un caffè..."
tu: "Si si vabbè, ho capito..."

(Ma ti prego... Dove siamo arrivati? E cosa mi succede? Devo giustificarmi? Devo dare spiegazioni a te perchè vedo altri amici? Ma vogliamo mica scherzare???)
Disgrazie e sciagure! Immane offesa! Ma per fortuna che sei magnanima e dici che te ne farai una ragione, meno male...

io: "Vieni sabato sera a sentire i butei che suonano ad una festa?"
tu: "A me non mi hanno mica invitato...Non so niente... Non mi hanno detto niente, a me."
io: "Ma si che l'hanno detto, c'eri anche tu. Beh, e comunque te lo sto dicendo io ora. Vieni?"
tu: "No. Io dove non mi invitano, non ci vado."

Bene, allora resta a casina a fare la calzetta, ma non pretendere la stessa cosa da me!E soprattutto non pretendere che tutti ti cerchino, ti chiamino, ti vogliano... se queste, da un anno a questa parte, sono le tue risposte. Se dici sempre NO.
Ascoltami. La gente dopo un po' si stufa dei musi lunghi. Delle piaghe. Delle tue velenose critiche gratuite. Delle Dei "beh, adesso vado... io vado... devo andare..."
(E vai porcaputtana! Chi ti tiene? O dobbiamo metterci a piangere in coro e supplicarti di restare con noi?)

No, no, no. Non mi piace così, proprio no.
E' un risucchio negativo. Un buco nero.

28 gennaio 2007

lo zio. another special k? which taste? not the placebo one.

"com'era?"

sono davvero sicura che mi sia passata.
è che il buio insensato riporta a galla sensazioni inutili.
non sono ricordi, sono sensazioni.
tipo:
guido, sola, la notte, ho appena lasciato gli amici, ho sbevazzato un po', stereo acceso, sto pensando che non mi ama.

tragico rimanerne vittima dopo aver tentato di esorcizzare il fenomeno giovedì sera tra un montenegro, un film di fantozzi e un discorso di etica professionale del giornalista.

caro vecchio "zio"... ma non era meglio darsi un'avvinghiata invece di sparare 'ste cazzate che, pur sviscerando, non hanno cancellato il nostro malessere?
così, per qualche tempo, io avrei smesso di sentirmi sola e alcolizzata alla guida dopo le uscite con gli amici e avrei pensato eccitata al nostro scontro d'occhiali. anche tu, forse, sempre per un piccolo periodo, avresti smesso di soffrire certe sensazioni veronesi e te ne saresti create altre, che avrei ammesso anche negative, ma mai dolorose come le prime.

fragile zio.
il tuo bestemmiare (direi filologico, lo so, non centra nulla, ma è l'aggettivo perfetto per il tuo bestemmiare) non nasconde la tua fragilità.

mi piacciono i duri che si frantumano nelle loro lacrime.
è l'istinto di crocerossina.

i duri compatti a che servono? che gli serve una donna? solo a capire che hanno bisogno di un'altra.

25 gennaio 2007

ATTENZIONE!!!

Ho fatto una scoperta scientifica della massima importanza per l'intera umanità.
Sento il dovere civile di mettere in guardia sprovvedute proprietarie di letti e materassi "snrzofku" by Ikea: potreste essere state inconsapevolmente prese di mira da un'inquietante creatura notturna.
L'ACARO GIGANTE.
Vi spiego.
L'acaro gigante non è, come si potrebbe supporre, uno spregevole, terrificante parassita tutto zampette e antenne... No. Vi sto parlando di una creatura geneticamente evoluta che si mimetizza perfettamente col genere umano. Sembra uno di noi. Il vostro vicino di casa. Il cassiere del Pam. L'assistente del vostro dentista...
Ragazze state attente! E' persino piuttosto carino, vi fa gli occhi dolci ed alla fine ci uscite anche a cena. Un tipo interessante, loquace, che ne so. Fate voi. Insomma, succo succo, lo ospitate nel vostro suddetto letto "snrzofku" e ci fate quello che vi aggrada e che vi dice l'estro del momento... Non sto qui a sindacare...
Ma ecco il punto, fanciulle, attenzione!
L'acaro gigante che vi ha galantemente sedotte, non appena voi chiudete i vostri occhietti da cerbiatte e vi abbandonate al sonno ristoratore, LUI saggia il vostro letto. Nottetempo, pondera. Si acclima. Studia le morbidezze del vostro materasso (preferibilmente Ikea) strofinandovisi insistentemente con le sue villose, mascoline, virili terga. Proprio si sfrega vigorosamente per entrare in confidenza con il vostro amato letto.
Bene, ragazze, è fatta. Se il vostro letto gli sarà piaciuto, nulla lo distoglierà dai suoi loschi intenti di procreazione. Voi non capirete: vi lusingherà di coccole e di un'infinita varietà di dolcezze, solo che... non è voi che vuole, ma il vostro letto!
Arriverà a telefonarvi nel cuore della notte, con la voce da cucciolo sotto la pioggia, palesando tranquillamente i suoi intenti e comunicandovi di "aver bisogno del vostro letto", e voi, ingenue farfalline, continuerete a fraintendere, accogliendolo, prodighe di effusioni.
Ragazze, non era una metafora!
Quella creatura che ospitate sovente sotto il vostro piumone (preferibilmente Ikea) sta subdolamente nidificando nel substrato tiepido e profumato che vi accoglie mentre dormite, ignare, appagate e serene.
Alcune precisazioni. Non è pericoloso per la vostra salute, non vi farà del male, tuttavia in un certo senso mi9 pare stia approfittando di voi, care zuccherine estatiche. Per questo ritengo utile informarvi, care marmotte.
Non mi credete?
O peggio, mi credete e volete scoprire se il vostro ospite notturno appartiene a questa razza inumana? Non dovete fare altro che armarvi di coraggio e andare ad indagare a fondo, scoperchiare il vostro letto, pazientemente, uno strato alla volta. Nel peggiore dei casi troverete ahimè la prova lampante di quello che vi ho rivelato: il nido dell'acaro gigante, pronto ad ospitare dio solo sa cosa...
Cosa fare?
Ragazze, la risposta ancora non ce l'ho.
Sento il dovere di proseguire la mia indagine, analizzando attentamente l'evoluzione dei fatti; appuntandomi i dati più significativi di questa incredibile scoperta faunistica. In un certo senso mi immolo e vado incontro stoicamente a tutte le conseguenze (a me ancora sconosciute) del caso.
Vi terrò informate.

(C'è da dire che ci sono alcune sfaccettature positive nel far da cavia all'acaro gigante...)

24 gennaio 2007

Buon Compleanno (in ritardo) Taz!!!


... anch'io ti voglio bene...

21 gennaio 2007

uomini n2. ovvero uomini ai frutti violacei. SPECIAL K.

Valeria dice che un uomo non va sedotto, ma conquistato. «La seduzione è come il vento di scirocco… può far bruciare tutto ma è destinato a spegnersi».
Parola di siciliana.


Chissà se c’è un modo per conquistare LUI. Anche se poi, certo, non voglio che essere stimata.
So che gli piace il verde, fatto a maglia dalla mamma.
Giovedì entrando nello studio c’era un odore dolce, come di composta di frutti neri macerati con molto zucchero.


(Ricordo frutti neri perché ho fatto il confronto col profumo di mora di renato che mi aveva colpita e indebolita quest’estate, dopo l’eremo. Un profumo non per me: un profumo lontano, in effetti, più che maturo, maturato. Cotto al sole, ma non ancora sull’orlo del disfacimento. Come di un frutto; di un uomo, in questo caso. Profumo perfetto per quella notte d’estate con le luci del lago che innamorano in lontananza, la brezza delle vacanze, una suggestione di salsedine agrumata. Perfetto con quella camicia azzurra confettata, la giacca appesa all’indice dietro la spalla, la lentezza a ripiegare il leggio e gli sguardi di fuggita, la bici che saltella (e il mio corpo sotto il suo braccio) sull'asfalto graffiato del ponte. Profumo caldo, ma estivo, morbido come un balsamo di mandorla, il mio viso stretto alla sua camicia, i capelli vaporosi che accarezzano gli occhi. Un profumo lindo, pulito. Ma debole, come invecchiato solo, intristito ma rassegnato ad una dolcezza ACCOGLIENTE, uomo adulto, single, con tana inespugnabile, e filippina che lava e stira. Eppure eccitante. Mi ha fatta impazzire, sono ancora agitata. Scrivo balbettante. Poco importa: un profumo! Poco dandy, se ci penso, per un ciovane, un fico, che parla in dizione anche sotto la doccia. Profumo perfetto per quella strana serata piena di vecchi e di ormoni eccitati da un Calvino paranoico. Profumo perfetto per un uomo che per un paio d’ore s’è dimenticato di essere tutto d’un pezzo e scivola maldestro sul gioco che ha intessuto per settimane con una ragazzina di vent’anni più giovane).

Profumo intimo, quasi casalingo, dicevo di LUI, come se l’avessi visto scendere dal letto in quell’istante. Immagine e profumo intimo di biancheria pulita e di lenzuola di fustagno calde di corpo, con piumino d’oca di cortile appoggiato sopra i piedi, come si usava una volta; un letto alto, nel senso di rialzato, in una stanza invernale, perché non si dorme col riscaldamento, col pavimento di mattonelle marroni. Un guizzo di piedi lunghi e magri che si scendono dal letto come quello della nonna, matrimoniale ridotto, di ciliegio verniciato.
La stanza invernale, appunto, inondata da pochi secondi della luce bianca della domenica mattina, appena strattonate le tende al risveglio.
Ecco. E magari perde lo sguardo lontano ad illudersi che il sole si fermi dentro la torre solo per lui.


A quanto pare in una cosa ci so fare con LUI: estrarre le citazioni giuste!
… Il dottor Živago « un drammatico monologo crepuscolare» … e lui nota a fianco: “forse è proprio così (e per me è motivo di fascino).


(ecco perchè i loro profumi si rincorrono nei miei ricordi, pur appartenendo a persone tanto diverse con me: hanno in comune una nota nostalgica e invecchiata; sono crepuscolari, come gli occhi color stoviglia. lavanda.)

Queste storie di corpi di uomini adulti e dei loro profumi che aggiungono particolari alle mie fantasie già vivide, non dimenticano di ricordarmi chi profumo non aveva. Delizioso pulito originario. Pelle che si è lasciata annusare e anima che ho provato a smascherare. Niente da fare. NATURALMENTE.

uomini n1. ovvero uomo ai frutti gialli. SPECIAL K


Dev’essere bellissimo spiarti mentre suoni pensieri tiepidi. Guardarti. Le dita affusolate stese sulla tastiera. La luce geniale dei tuoi occhi, i ciuffi rossici che cadono.
Non riesco a non immaginarti in frac.
Frac.
Mi è irrinunciabile provare attrazione per te.
Eppure so che ormai è passato tutto, soprattutto il tempo.
Delle tue dita che non ho mai avuto il coraggio di immaginare su di me, dei tuoi occhi pazzi che ho sempre creduto di voler vedere spegnersi nei miei, ma che non ho mai desiderato davvero vedere vuoti di te.
Non è più tempo delle mie passeggiate notturne, dei messaggi da ponte pietra, delle teghe sulle onde e sull’acqua origine e madre, e sposalizio e fine, per te, che mi chiamasti allarmato al suono di quella sirena.
Rimane il solito nostro spazio temporale che non esiste davvero perché andiamo paralleli, ma in direzioni non opposte, ma nemmeno identiche, lungo-attraverso-attorno ad uno spazio senza dimensioni, che permette ad un punto tutte le sue potenzialità.
Abbiamo continuato, continuiamo e continueremo sempre a dialogare con un’immagine di pura fantasia.
È folle credere sul tuo conto e non saperne nulla. E ancor più folle sapere che entrambi crediamo e non sappiamo e continuiamo così a credere e perdere la possibilità della massima ricchezza.
Mi lusinga l’opinione che hai di me. Senza volerlo, senza nemmeno immaginarlo, mi fai sentire un cucciolo, un cucciolo che cresce bene.
So che tu sei una di quelle “cose” che non saprò mai. Non saprò mai cosa pensasti, cosa vedesti, cosa capisti. Non potrò che ricordarmi che sai che io voglio sapere, che sai che vorrei sapere di più su di te, e che so che non lo ritieni necessario perché i dettagli non costituiscono un’affinità (elettiva).
Allora cos’è che non mi permette di non essere attratta da te? È quel giallo ambrato, quel miele che avrei voglia di spolverare via con l’indice. Miele che sciogliendo in bocca mi fa vedere tutto quello che immagino soltanto. Come uno scivolo-lecca lecca colorato che porta nel paese delle meraviglie.
(Mi fa schifo alice nel paese delle meraviglie. Paura. A meno che io non sia un’alice Gwen Stefani.)

Non so, non capisco.
Ogni tanto abbiamo questi punti di contatto nel buio più assoluto.
E io so sempre di non averti perso perché non ho avuto nulla di te che potessi perdere.

19 gennaio 2007

Mostri, prodigi e fatti strani...

Elisa: "zio vecio... ti sì 'na stria!"
Robi: ...

Come quando Donnie scende nel salotto di casa, tutta la famiglia è svaccata sul divano a vedere la partita e lui, straniato, quasi invisibile ed immateriale, vede per la prima volta la sua scia d'intenzioni in divenire, non so come altro dire, capisce irrimediabilmente che è un'assurdità pensare che esista il libero arbitrio: quello che stai facendo non lo decidi tu, ci sono forze che ti guidano, ti attirano dove devi andare. Quel biscione viscerale, mercureo, cangiante, spaventoso e bellissimo. Quello lì, proprio. Che uno vede il film e sorride, "và sto sballinato!", pensa. Beh. Va bene. Ognuno la pensa come vuole...
A me ultimamente capitano fatti strani. Mi sento al centro di un vortice di avvenimenti che non posso controllare. Sto in mezzo a un crocevia di eventi che mi attraversano, mi trapassano, lasciandomi perlomeno sbigottita. E il fatto è che li sento arrivare. Proprio me lo sento. Mercoledì le nuvole sopra la mia testa turbinavano irrequiete. Lo sentivo, si vede, tutto il trambusto che poi è arrivato. Ma non potevo farci niente, ho aspettato, paziente e infine relativamente poco stupita, che il divenire divenisse. Ci ho bevuto sopra un tè, certo spazientita, ma anche rassegnata. A raccontarlo quasi non ci si crede. "Sarà una qualche congiunzione astrale", mi è stato detto. Beh, non mi sento di escludere niente.
Ma ritrovarsi senza spiegazione dove proprio non si vorrebbe essere, questa è grossa. Una disarmante fatalità. Mi sono sentita come sputata fuori da un buco nero, ho riaperto gli occhi in quel preciso momento e mi sono resa conto dell'assurdità di tutto quanto. Un bel pizzicotto e ti svegli. Esatto, così. Mi sono svegliata. Non riesco a capire come mi sia successo. Ma intuisco che non c'è proprio niente da dover capire...

I find it kinda sad

The dreams in which I'm dying

Are the best I've ever had

I find it hard to tell you

I find it hard to take

When people run in circles

It's a very, very mad world mad world

Enlarging your world

Mad world...

17 gennaio 2007

rossbach js X-RAY

rutti acidi, rigurgiti + varie ed eventuali

Vorrei tanto sapere perchè le nefandezze si ripropongono alla bocca dello stomaco tutte insieme, sempre.

Perchè la tipa del piano di sopra gira per casa con i tacchi? Perchè? Che gioia prova? Per quale oscuro motivo scende le scale al trotto? Nel preciso istante di deliquio, mentre i miei occhietti cisposi stanno per abbandonarsi al sonno, emetto un ultimo spasmo muscolare e mi distendo definitivamente fra le braccia di Morfeo... eccola che galoppa saltellando giù per le scale, con le sue lunghe infinite gambette da insetto fastidioso.

Perchè, ancora, mi chiedo deliziata, perchè il signor Andrea Mantegna era solito dipingere delle meravigliose Madonne affette da un evidente strabismo divergente? Che sia stato un tratto erotico della fine del Quattrocento?

Perchè le diciannovenni affrontano i meno sei gradi celsius di metà gennaio con jeans a vita bassa e top ultracorti, con una fascia centrale di pancia (diomio, mi dico, il punto più caldo del corpo!!! Ma come fanno?) sensualmente (?) scoperto e se io provo anche solo ad uscire di casa senza canotta della salute, quella cotone idrofilo dentro e lana merinos fuori, mi viene una forma fulminante di cagotto? Gap generazionali. Dio, come mi sento vecchia...

Ancora. Oggi perdio, ne ho per tutti.

Esistono dei giorni, non "quei giorni" da paracadute e altre idiozie (ma quanto sono cretini i pubblicitari?), giorni insospettabili che tu sei lì tranquilla e beata a bere il tè e ti si ripropongono in successione tutti gli orrori passati.
Ma perchè?
La notte dei morti viventi, con gli zombie che grattano con le loro schifose unghie la terra che li ricopre e sgusciano fuori dalle loro sepolture (perchè li credevi morti e sepolti, alcuni li avevi proprio uccisi tu, cazzo!) e tornano sciaguratamente in vita e ti scrivono una sequela infinita di sms del cazzo per comunicarti che, acciderbolina!, si sono comprati la macchina nuova! Vieni a fare un giro? Mi dico, Robi, ma ti rendi conto... Forse dovresti emozionarti, strabiliare... La macchina nuova... Invece non mi provoca irrefrenabili eccitamenti. Sono ancora qui che bevo il tè, col sopracciglio alzato.

Mah.
"La veste dei fantasmi del passato, cadendo lascia il quadro immacolato..."
Speriamo bene.

E non accetto consigli da nessuno.
Per cortesia, ora lasciatemi esaurire la mia autocombustione. Voglio potermi incazzare con me stessa e dare la colpa agli altri, prendere a calci il mondo e stare male come un cane.
Sono fiera di non essere MINIMAMENTE ragionevole.

L'incoerenza è il mio punto di forza.

Odio i problemi di logica. Vorrei poter rispondere come mi pare, e molto spesso lo faccio. Mangio e dormo quando mi gira. Aveva ragione quello che una volta ha detto che è meraviglioso non dover rendere conto di niente a nessuno.

Infine, tragicamente, ho solo paura che mi si faccia ancora del male. Non posso tollerarlo. E digrigno i denti, soffio, mi gonfio, mostro gli artigli, faccio un casino infernale per spaventare gli altri più di quanto non sia spaventata io.

15 gennaio 2007

1002 cose da fare...

Imboccarsi di melanzane alla parmigiana, nudi sotto al piumone, alle cinque del pomeriggio.
Fatto.

Ricordi

Mi sveglio e ascolto le musiche di natale... "Xmas is all around you". Ma dato che qualcuno giovedì era al concerto di capodanno a Vienna, deduco di non essere l'unica fuori tempo...
Piuttosto mi sento fuori DAL tempo.
Sono nella mia stagione, la mia primavera.
Nel centro di piazza Bra i bambini pattinano sul ghiaccio, a ritmo di samba. E trovo sia perfetto. Non avrei saputo inventare accostamento migliore.
Dovrei tagliarmi i capelli, ma davanti allo specchio vedo oltre. Non presto attenzione ai fatti, alle parole. Ascolto più volentieri rumori di passi, tacchi scendere le scale, le risate dei bambini...

(Ero in treno e sorridevo nel sentire le risate eccitate di un passeggero cucciolo che non vedevo. Il treno scorreva piacevolmente lento nel tardo pomeriggio e la vocina emozionata grida: "GADDALà, GàDDALA! GADDALà GàDDALA!" Immaginavo il ditino paffuto puntato sul finestrino e lo stampino unto sul vetro. Sorridevo. Le stesse identiche sillabe, solo uno spostamento di accento, racchiudeva un mondo di meraviglie. Il paese dei balocchi prefabbricati e meccanici. Eh, già. "Guarda là, Gardaland." Scendendo dal treno ho cercato tra la folla il prezzemolino felice e ho scoperto che era una bambina cinese di un paio d'anni, tutta di rosa vestita, come una barbie, perfino coi mammut pelosetti.)

Chissà perchè, una notte pensavo a Firenze. Era grigia e deludente. Ai miei occhi, priva di aura magica. Mercificata. Troppo coerente, trovi esattamente quello che ci si aspetta da lei, ma nessuna emozione in più. Nessuna sorpresa. Impersonale. Distaccata. Frivolamente esibita e volluttuosamente tronfia. Sopravalutata.

Oggi invece è stato qui Marzio, e nel mio ennesimo viaggio mentale stavolta mi sono ritrovata a Lindos, sull'acropoli brulla di fine agosto, a guardare il golfo turchese di Mediterraneo e cielo. La distesa di cubi e semisfere candide del paese, le chiazze grigioverdi degli ulivi e la terra rossa. Mi pareva di sentirne gli odori. Le tovaglie di lino grezzo ricamato distese al sole sulle pietre e le vecchie sedute davanti la porta di casa, indolenti. Meraviglioso il ricordo dell'obliquità degli occhi dei gatti greci; ancor più saccenti, se possibile. Deliziati dalle promesse portate dal profumo di salsedine. Il vento che pettinava le palme, fuori le mura di Rodi, le bancarelle di spugne e i bazar di ciarpame; la chiesa, la moschea, la sinagoga. Girare attorno al pozzo ottagonale.
Non volevo più tornare nella mia stanza. Rapita dal ricordo del colore del mare.
Grosse api ronzavano sotto un tetto fitto di ibisco, fluente tendaggio alle nostre tavole apparecchiate semplicemente, e profumo di molluschi grigliati, di moussaka, di tè freddo alla menta in bicchierini di vetro, di anice.

L'orrore misto a piacere scaturito con un brivido lungo la schiena, all'idea che, se solo avessi voluto, superando la mia fobia, avrei potuto sfiorare con la punta delle dita la pelle dell'immobile geko che ogni notte stazionava placidamente nella sua veranda, la mia. Salire in piedi su una sedia e guardarlo vicinissimo (fosse stato una lucertola non avrei mai osato, ma era così diverso, inerte, inoffensivo...)

09 gennaio 2007

Nuova Versione

Sono spiacente se la nuova versione di blogger, praticamente impostami senza appello, è, contrariamente a quanto pubblicizzato con grande enfasi, un caos totale. Mi scuso particolarmente con la Biga, che aveva forse appena imparato a postare le immagini con la vecchia versione... Non è stata una mia scelta estetica. Ad ogni modo, lo so che siete tutti impegolati nelle vostre attività letargiche invernali, come ubriacarvi smodatamente o rintanarvi in compagnia sotto peccaminose coltri o spaccarvi la scatola cranica su fogli bianchi di word o varie ed eventuali, beh, trovate tre minuti, il tempo che vi si fà il tè dentro la tazza fumante, e scrivete qualche emerita cippa su sto blog. Scrivete dei vostri problemi intestinali. Del tempo. Di come si stava meglio quando si stava peggio, ma scrivete qualcosa.
Mi sento sola qui, cazzarola.
E anche questo, in fin dei conti è un atto di onanismo. Uffa...

01 gennaio 2007

vaffanculo pure tu, mutti!


è il momento di spezzare questa catena di idilliaci post innamorosi.

sono stufa (ma ci godo un sacco perchè migliora loro l'umore) di essere accerchiata da donnette innamorate!

anche mia mamma ci si mette. le racconto di un'amica che fa un favoloso capodanno all'estero e lei mi fa: "tu è da catarte un moross sior anca ti... inutie che tu me tarme!"
vaffanculo pure tu, mutti!

non mi resta che rassegnarmi a gioire degli amori delle altre e ritirarmi a rosicchiare il mio magro bambù in santa, ormonale e obbligata pace...