23 giugno 2008

senza batteria

sono agli sgoccioli. che ridere: solo ora capisco un sacco di cose riguardo ad un sacco di gente. non proprio: non le capisco. le so, sono nuove informazioni raccolte. ecco: so un sacco di cose rigurdao alla gente.
solo adesso. normale. però è un peccato e ci si chiede perchè non si è passato più tempo con quelle persone, chittelaffattoffare di incontrarne altre...
pazzi rimangono pazzi. i due gemelli. e chi li capisce? mi fanno ridere e mi stupiscono ogni volta: orsi timidi e tenebrosi? uno è uno sciupafemmine l'altro un tenerone!
lo statistico invece colpo basso. ci sono rimasta così che il mio eroe non è perfettamente condividibile. solo invidia? invidia.

12 giugno 2008

Elisa is dreaming lavender fields (and Prince Charming)

Sogno il principe Azzurro. Corre attraverso un prato di lavanda e non è un serial killer dei profumi.
Avere qualcosa a cui pensare, dei giorni da passare lontana, mi riempie il serbatoio.
Eppure mi sento persa: ho paura mi serva un sacco di benzina per venirne fuori.
E poi anche quando ne sarò fuori sarò di nuovo persa: senza direzioni immediate e i sogni affollati di bivi.

Mah.

11 giugno 2008

you're so natural! (ovvio le altre sono zoccole)

I feel dizzy

I feel dizzy. come quando sto al bar sul canale e passa una barca e si muove tutto. mi sento persa e mi sembra di non aver capito nulla. mi semba di aver lasciato andare qualcosa senza aver fatto abbastanza per afferrarlo.
non so se ho fatto bene a non combattere, a non crederci.

era da quando mi ha mollato uno dei miei omuncoli bassi tozzi verdi con due antenne e i pugni puntati ai fianchi che non piangevo.
mi sentivo scema a piangere perchè era proprio una scena da film: piangere in bici, con la fatica della dinamo duplicata dalla stanchezza e dalla sconfitta.

non so se credere alle parole. non c'ho creduto perchè so che poi non posso chiedere tutto quello che voglio e le risposte le devo cercare anche altrove. c'è stata una sera in cui ho raccontato delle cose e che ho visto degli occhi che mi hanno fatto sperare che ci fosse qualcosa oltre a quel velo scuro. ma forse era solo una sera di mancanza della solita armonia.

dio quanto mi piaceva. ma qui, per dirlo con uno dei luoghi comuni meno apprezzati, 'siamo tutti di passaggio'. è più facile non mettersi in gioco. avrei creduto il contrario: credevo fosse più facile mettersi in gioco. invece è solo più facile scommettere: io non ho una strategia per scommettere, non è un gioco, è una sfida alla fortuna per me. giocare invece richiede impegno, strategia, fermezza e resistenza. e c'è la possibilità di fallire e lasciarsi ferire nell'amor proprio. io non ci sono stata. non ho avuto il coraggio di giocare perchè mi sembrava che fosse importante sapere che avrei perso. non ho pensato alla gioia del gioco. ho eliminato tutti i riferimenti dalla mia testa, non c'ho pensato. è funzionato, ma ieri sera mi sono sentita così scema.

sono scema. sia per come sono stata sia per aver pianto. e soprattutto perchè credevo di aver capito tutto e invece non so più se avevo capito bene. forse avevo capito bene.

basta. è andata.

Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)

Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)
Gli scienziati credevano che le farfalle non ricordassero nulla della loro vita da bruco. Si pensava infatti che durante la metamorfosi le crisalidi tornassero a essere materia informe, cancellando ogni traccia del cervello precedente. Ma secondo le ultime ricerche sembra che in realtà la farfalla ricordi un po' di quello che ha imparato nella sua vita da bruco. Quando affronterai la tua personale mutazione nei prossimi mesi, Acquario, penso che subirai un processo simile: trasferirai al tuo nuovo Io tutta la saggezza di quello vecchio.

Io mi sento così. Pronta a veder se rimane qualcosa di questo periodo passato fasciata di bianco. Ci credo. Stare qui un altro mese è frustrante in un certo senso: mi sembra di essere ai blocchi di partenza ad attendere lo sparo da un'eternità di tempo. Ho paura di dimenticare quello che mi sembra di aver imparato. Non basta scriversi un foglio A4 piegato in quattro. Poi le parole se non sono azioni da fare perdono senso, ci si dimentica come decifrarle.